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Bedonia accoglie mons. Lino Ferrari

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Per mons. Lino Ferrari, l’imminente insediamento a Bedonia come rettore del Seminario vescovile e del santuario della Madonna di San Marco è un ritorno alle radici. In quel santuario da bambino faceva il chierichetto e nel Seminario, in cui entrò nell’ottobre del 1958, ha affrontato i suoi studi di scuola media, ginnasio e liceo.
“Nella vita ci sono delle svolte, che aiutano a rileggere il proprio passato. Per me è così il momento che sto vivendo”, commenta don Lino, che ricorda: “eravamo circa 90 seminaristi. Tra gli educatori ricordo con particolare gratitudine don Mario Bozzia, nostro vice-rettore. Lo sentivamo vicino a noi ragazzi; penso si ispirasse al metodo educativo di don Bosco”.

I ricordi bedoniesi

Le esperienze di quegli anni sono state fondamentali per formare l’uomo di oggi, e avviarlo sulla strada che poi ha percorso. Fra i tanti ricordi, mons. Ferrari sottolinea una particolare prova di maturità a cui si poteva andare incontro negli anni degli studi liceali: “si veniva nominati Assistenti o Prefetti con responsabilità su una camerata di ragazzi più piccoli. Penso che il mio periodo da prefetto mi abbia aiutato ad avere un maggior autocontrollo e abbia generato in me il desiderio di essere una guida per tanti ragazzi”.
Don Lino proseguì gli studi al Collegio Alberoni, in cui passò nel 1966. Dalla sua camerata sono usciti ben dodici sacerdoti, di cui sei provenienti dal Seminario di Bedonia (don Biolzi, don Chiesa, don Coppellotti, don Sesenna, don Tambini e don Ferrari stesso) e sei dal Seminario Urbano (don Barbattini, don Capelli, don Corbellini, don Frazzani, don Groppi, don Lanfranchi).

Leggi l'articolo a pagina 22 dell’edizione di giovedì 12 gennaio 2017

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