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Il ricordo dei Martiri della Resistenza

Mario Spezia e don Molinari

“Come Associazione Nazionale Partigiani Cristiani quest’anno abbiamo voluto, grazie alla collaborazione di don Ezio Molinari parroco di San Francesco, San Pietro e Santa Maria di Gariverto in città, celebrare una messa a suffragio di sacerdoti e laici che nella Resistenza si sono battuti per tenere alti i valori della libertà. Ricordiamo in particolare don Giuseppe Borea, don Giuseppe Beotti, Francesco Daveri, Felice Ziliani e Giuseppe Berti”.
Così ha introdotto la celebrazione, il 1° maggio, nella chiesa di San Pietro a Piacenza, Mario Spezia, presidente dell’Associazione di Piacenza.

RIMANERE IN CRISTO

“Si rimane in Cristo se le sue parole rimangono in noi e si mettono in pratica. Se si fa nostro il suo stile di vita”. Sono le parole, di commento al Vangelo, di padre Sandro Curotti, scalabriniano, che ha presieduto la liturgia.
“A ben pensarci - ha aggiunto - è proprio questa la via che scelsero i santi del passato e che continuano a scegliere i santi di oggi quelli della “porta accanto” come li chiama Papa Francesco operando il bene, in ogni modo, a servizio dell’umanità. Possiamo dire che è stata questa la via che sentirono questi nostri fratelli martiri della resistenza che oggi ricordiamo con ammirazione e riconoscenza proprio perché hanno saputo giocare la propria vita, offrendola in sacrificio per il conseguimento e il mantenimento della libertà e dei valori che ancora oggi, grazie a loro, noi possiamo godere”.

L’ESEMPIO DEI MARTIRI DELLA RESISTENZA

Sull’esempio del dono della vita dei martiri della Resistenza, padre Curotti ha poi stimolato i presenti affinché la propria esistenza non rimanga sterile e possa portare frutti di solidarietà, di condivisione nel rispetto e la difesa della dignità di ogni persona.
“L’amore che si nutre di belle parole, ma non si traduce nei fatti - ha sottolineato lo Scalabriniano - è solo una caricatura dello stesso amore. L’inflazione delle parole, l’astrattezza, la superficialità sono una minaccia e un attentato all’amore reale e autentico. La concretezza del nostro sporcarci le mani nell’impegno quotidiano, per farci carico di chi è in difficoltà, è verifica del nostro saper amare nella verità”.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 2 maggio 2021

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