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Assofa, lunedì "tappa" al Giro con la Lettera alla Coscienza

assofa giro d'italia

Anche l'associazione Assofa partecipa a Piacenza all'iniziativa promossa dal Sermig, partner sociale 2021 del Giro d’Italia. Si tratta del progetto “3479 km di speranza” al seguito della Corsa Rosa per farsi vicini dopo che il Covid ha stravolto la nostra quotidianità e le nostre abitudini.

Per portare questo messaggio di speranza e di impegno, organizzano un momento di preghiera da vivere insieme, nel rispetto delle regole sanitarie, come accade in tutte le città tappa del Giro.
L'appuntamento è per lunedì 10 maggio alle ore 18.30 nella chiesa di San Giuseppe Operaio in viale Martiri della Resistenza. Verrà proposto un incontro di preghiera e condivisione, con la lettura della Lettera alla Coscienza lanciata da Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, che invita all'impegno personale e comunitario per costruire un mondo più fraterno.

In rispetto alle norme anti-Covid, l'ingresso è su prenotazione (tutti i dettagli nel volantino che puoi scaricare qui). L'evento sarà trasmesso anche su You Tube.

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Alcuni passaggi della Lettera alla Coscienza

"È tempo di risvegliare la coscienza e capire che i piccoli possono fare cose grandi, ma occorre che torniamo a credere nella forza propulsiva del fare comunità - si legge nella lettera-appello -. Occorre gente che abbia voglia di mettere l’io al servizio del noi, un’unica squadra al servizio di una grande visione. Dai piccoli che si uniscono e vivono nella verità può venire l’autorità morale di dire: “Basta!”. Un’autorità capace di mobilitare senza violenza milioni di persone, di entrare nei palazzi dei partiti, dell’economia, della cultura e della scienza, delle diverse confessioni religiose e portare a una svolta, alla rivoluzione di chi vive il potere come servizio. Una nuova primavera è possibile, diamo voce alla coscienza, in ogni età della vita. Cominciando da quando si è piccoli e dalle cose piccole.

COSCIENZA è non imbrogliare, è non dire il falso. Coscienza è non tradire mai.
COSCIENZA è piangere con chi piange senza strumentalizzare la so!erenza.
COSCIENZA è scegliere il perdono, il rancore genera solo vendetta.
COSCIENZA è fare del carcere un’occasione di rinascita.
COSCIENZA è rendere gli ospedali luoghi nei quali il malato è una persona, non un numero.
COSCIENZA è riflettere con umiltà sulla tragedia del Covid-19, sulla fragilità della nostra condizione umana, per sentirci parte dello stesso destino e più uniti. Coscienza è non accettare che l’accesso alle cure mediche e ai vaccini sia un privilegio per pochi, perché le vite umane hanno tutte lo stesso valore.
COSCIENZA è studiare con impegno, perché il futuro della società dipende anche dalla mia preparazione.
COSCIENZA è adoperarsi perché tutti abbiano un lavoro dignitoso, retribuito con un salario equo. Coscienza è pagare le tasse. Coscienza è fare della mia professione un servizio al bene comune e non farmi strapagare.
COSCIENZA è fare politica per servire, senza cercare privilegi.
COSCIENZA è non accettare le morti per fame e capire che tempo, intelligenza e risorse non sono solo per me, ma mi sono a"dati per condividerli e costruire un mondo più giusto.
COSCIENZA è rispettare la natura e batterci in prima linea insieme agli scienziati e ai politici di tutto il mondo per difenderla prima che sia troppo tardi.
COSCIENZA è usare internet, i media e le nuove tecnologie per il bene.
COSCIENZA è indirizzare la ricerca e le conoscenze scientifiche a servizio della vita.
COSCIENZA è dare voce a chi non ha voce e avere il coraggio della verità.
COSCIENZA è rispettare la diversità, vedere nell’altro un uomo, una donna come me.
COSCIENZA è vivere da vivi, rifiutando ogni dipendenza.
COSCIENZA è tutelare la vita dal concepimento all’ultimo istante con amore e tenerezza. Coscienza è custodire i bambini e i giovani come un patrimonio dell’umanità. Coscienza è aiutare i giovani a mettere gambe ai loro sogni.
COSCIENZA è sapersi ascoltare e saper ascoltare, per diventare custodi gli uni degli altri.
COSCIENZA è la voce di Dio che parla dentro di me, di te.

"La coscienza non fa chiacchiere - citiamo ancora la Lettera -. Fa e fa essere persone disposte a diventare gli occhi di un cieco, le orecchie di un sordo, il pane di un a!amato. La coscienza mi fa amare l’oggi guardando già al domani, mi apre al mondo, alla legalità e alla fraternità. La coscienza mi fa distinguere un bene apparente dal vero Bene, ciò che piace da ciò che porta alla pienezza e, soprattutto, mi fa capire che a fin di bene esiste solo il bene. Solo la coscienza mi aiuta a dire i sì e i no di cui la mia vita, gli altri e il mondo hanno bisogno.

Il primo “no” fermo va detto alla droga, leggera o pesante, libera o non libera. Perché la droga fa male e chi la compra alimenta le mafie e il mercato criminale internazionale. Gandhi riuscì a sconfiggere il più grande impero coloniale del suo tempo chiedendo alla sua gente di non consumare il sale degli occupanti. Oggi i giovani possono sconfiggere uno dei più grandi imperi economici del male con il loro “no” al consumo della droga.

Allo stesso tempo, dobbiamo dire un “no” fermo alle armi perché uccidono cinque volte: la prima perché sottraggono risorse all’istruzione, alla sanità, allo sviluppo. La seconda perché bloccano saperi e intelligenze nella costruzione di strumenti di morte sempre più ra"nati. La terza perché vengono usate per distruggere e uccidere. La quarta perché preparano la vendetta. La quinta perché producono ferite e squilibri nei tanti reduci, molto spesso responsabili o spettatori di atrocità disumane e violenze indicibili. Fondamentalismi e dittature, fame e sete, malattie, ignoranza, disoccupazione non si sconfiggono con le armi ma con politiche di giustizia che aprono le porte alla pace.

Qui il testo integrale.

Pubblicato l'8 maggio 2021.



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