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Giocare con la morte: incontro on line il 5 novembre

giocare con la morte

"E’ in onda dal 17 settembre, eppure l’allarme è scattato dopo un mese abbondante: ancora una volta, il mondo adulto si è fatto trovare impreparato”. Squid Game: niente di nuovo sotto il sole. L’educatore Marco Maggi - che per gli educatori di Strada e l’associazione oratori nei giorni scorsi ha tenuto due incontri on line dedicati alla serie sudcoreana, con oltre 500 partecipanti - lo ripete all’infinito: “Bisogna formare nelle parrocchie degli educatori familiari che aiutino i genitori ad acquisire competenze, oggi non possono più farne a meno”.
Marco Maggi sarà relatore di un nuovo incontro on line il 5 novembre dalle ore 20.30 alle 22.30, dal titolo "Giocare con la morte. La trasformazione del concetto della morte nella dimensione ludica dei minori". L'iniziativa rientra nel progetto Reti di Comunità ed è promosso da Educatori di Strada con Comunità Papa Giovanni XIII cooperativa sociale (qui la locandina con tutte le informazioni per iscriversi). È rivolta a genitori, educatori, insegnanti, operatori sociosanitari.

Non facciamo crociate, torniamo ad educare

"Non si tratta - puntualizza Marco Maggi - di fare delle crociate contro Squid Game o altri prodotti, ma di riappropriarsi della propria responsabilità educativa. Nella serie tv, come in altri prodotti, i gioco tipici dell'infanzia sono associati a un atto violento". Squid Game è vietata ai minori di 14 anni, ma sono tanti i bambini che la guardano, complice l'inconsapevolezza - o l'assenza - dei genitori. "Inoltre, la serie presenta una complessità e una ricchezza di rimandi simbolici veramente difficili da decodificare, anche per un adulto. Un bambino si ferma all'aspetto ludico".


Puoi leggere l'intervista completa a Marco Maggi sull'edizione di questa settimana.

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Pubblicato il 29 ottobre 2021

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