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Don Lukoki: passione, intraprendenza e capacità di coinvolgere

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È un fiume in piena don Alphonse Lukoki Fulumpinga nel raccontare la sua vita, piena di vicende, avvenimenti e vicissitudini, che lo ha portato fino alla incardinazione nella diocesi di Piacenza-Bobbio.
Don Alphonse è uno dei parroci del centro storico di Piacenza che, portando una vivace testimonianza evangelica, vive a contatto con la gente in un quartiere multietnico.
Anche lui, come gli altri 175 sacerdoti della diocesi, è sostenuto dalle offerte liberali che si possono devolvere attraverso le modalità illustrate con chiarezza nel sito www.unitineldono.it.

Da una grande metropoli africana
Nato il 27 gennaio 1963 a Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo, proviene da una famiglia che ha sempre vissuto in buone condizioni.
“Sono cresciuto, in una famiglia credente - aggiunge don Alphonse -; mio padre lavorava nel settore militare ed eravamo in sette figli, quattro maschi e tre femmine. Ora, dopo la morte di un fratello, siamo rimasti tre e tre, ed i genitori sono ancora viventi. Ho vissuto in una grande città che ora è diventata un'enorme metropoli con 17 milioni di abitanti. Alla mia epoca, negli anni '60 e '70, la situazione, nonostante la dittatura di Mobutu, rimasto al potere dal 1965 al 1997, era abbastanza tranquilla ed eravamo sotto l’influenza della cosiddetta «Troika» cioè Stati Uniti, Francia e Belgio”.

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La vocazione grazie alla testimonianza di suor Bernadette
Nella parrocchia dei padri Dehoniani di Kinshasa, don Alphonse ha vissuto il suo cammino cristiano.
“Facevo parte del gruppo «Giovani della Luce» - afferma il sacerdote - e seguivo con molta ammirazione suor Bernadette, la responsabile del gruppo, una donna di grande fede e di una forte testimonianza di carità nel territorio e anche nel carcere, che mi ha orientato al sacerdozio”.
Dopo avere frequentato un gruppo vocazionale di discernimento, don Alphonse, nell’ottobre del 1983, è entrato nel Seminario della Società San Paolo della congregazione dei Paolini.
Diventato prete il 24 ottobre del 1993, è stato il primo sacerdote africano dei Paolini; nel 1996 ha completato gli studi a Roma e nel 1998 è tornato in Congo, svolgendo il servizio di rettore nel seminario della Società San Paolo.

L’accoglienza a Piacenza
“Il 2000 è stato il momento del cambiamento - sottolinea don Alphonse - quando, mandato in Irlanda, ho vissuto un periodo difficile e buio in cui ho deciso di lasciare i Paolini e, nel 2001, tramite l’aiuto di amici italiani, sono giunto in Brianza e poi, nel 2002, aiutato da mons. Pietro Casella, parroco di Sant'Eufemia, dal vicario generale di allora mons. Antonio Lanfranchi e grazie alla disponibilità del vescovo mons. Luciano Monari, sono stato accolto a Piacenza. Dal 2002 al 2008 ho svolto il servizio come collaboratore nella parrocchia di Carpaneto Piacentino, nel 2006 ho ottenuto l’incardinazione nella diocesi di Piacenza-Bobbio, nel 2008 sono stato inviato a Pontenure, poi nel 2012 parroco a Vernasca e infine nel 2018 la nomina a parroco in San Savino a Piacenza”.

Il contagio per l’Africa
Attraverso il contatto con la sua terra natale, don Alphonse è riuscito a contagiare con la passione per il continente africano i fedeli delle varie parrocchie in cui è stato.
Da Carpaneto è partita la prima spedizione per il Congo, grazie all’aiuto di tanti che si sono innamorati dell’Africa.
È nata così l’associazione “Gocce d’acqua per il Congo” ODV, di cui don Lukoki è il presidente. Il gruppo, composto esclusivamente da volontari, ha scelto di aiutare la cittadina di Mbenseke, comune di Mont-Ngafula, con una popolazione di 13.700 abitanti a 28 chilometri da Kinshasa.
Già molte opere si sono realizzate: una scuola che ospita 500 alunni, una mensa, un ambulatorio ostetrico e un pozzo d’acqua; inoltre già sono stati inviati diversi container, un pullman, due trattori, due ambulanze, letti per ambulatorio, un ecografo, alcune automobili, farmaci ed indumenti.

“La voglia di aiutare ci accomuna tutti - evidenzia don Alphonse - e goccia dopo goccia, passo dopo passo, la solidarietà e la voglia di amare il prossimo rappresentano l’amore di Dio che, per nostro tramite, si mette a disposizione di chi ne ha bisogno. Grazie all’aiuto dei piacentini, tanto abbiamo fatto e ancora vogliamo fare, portando avanti il nostro progetto in Africa”.
In uno dei suoi viaggi recenti don Lukoki ricorda come al suo arrivo i più piccoli hanno ripetuto questa frase: “Tata aye, nzala esili!” cioè: “Il babbo è arrivato, la fame è finita!”.
“È bello poter dire che la mia presenza ha dato loro sicurezza in termini di futuro, alimenti, istruzione e sanità, ed è quello che con la onlus “Gocce d’acqua” vogliamo realizzare con costanza e determinazione”.

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Una parrocchia viva
Nella parrocchia di San Savino don Lukoki si è integrato molto bene e si è messo subito al lavoro realizzando un'importante iniziativa per i bambini che ha avuto un notevole risalto sui media locali.
“Appena arrivato mi sono innamorato dei Giardini Margherita - le parole di don Lukoki -, un grande parco in pieno centro, e per questo mi sono detto: non è possibile lasciare questo luogo abbandonato e inaccessibile ai bambini. Ecco perché, in accordo con l’amministrazione comunale, ho cercato di farlo tornare a vivere e dal 2019 fino ad oggi, anche durante il lockdown, siamo riusciti, durante l’estate, a realizzare il Grest, insieme alle parrocchie della Comunità pastorale1 - San Savino, Sant’Antonino, San Paolo, Cattedrale e Sant’Anna - coinvolgendo moltissimi bambini ed adolescenti”.

Inoltre l’attenzione di don Lukoki, lavorando nel tessuto sociale di via Roma dove la presenza di immigrati è estremamente numerosa, è rivolta all’integrazione degli abitanti provenienti da varie parti del mondo.
“Grazie a delle valide collaboratrici - afferma - che hanno creato un centro di ascolto in collaborazione con la Caritas diocesana, riusciamo a fare un lavoro di aiuto e di sostegno verso molte famiglie”.
Un'attività a 360 gradi quella di don Lukoki che con passione, intraprendenza ed empatia riesce a coinvolgere tante persone, realizzando un lavoro sociale di notevole rilievo in ambito cittadino.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 21 dicembre 2022

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Commenti   

0 # Abbé Hippolyte Badik 2022-12-28 10:42
Meragliato per il lavoro di Don Aphonse. Questo è l'unico autour che arriva fino ai più poveri. Grazie a voi tutti che vi impegnate per aiutare l'Africa .
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