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Michele Marchini è il nuovo presidente della associazione Assofa

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Nella foto, Michele Marchini, nuovo presidente dell'associazione, è al centro, in seconda fila,
con alcuni volontari di Assofa e Giancarlo Bianchini in occasione della visita al Quirinale al presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel 2019.
 

È Michele Marchini il nuovo presidente dell’associazione Assofa, la realtà di accompagnamento alle persone con disabilità e alle loro famiglie che finora era stata guidata da Giancarlo Bianchini, morto lo scorso 3 dicembre.
Nata per creare una trama di rapporti di amicizia tra famiglie con figli disabili e volontari, dentro una condivisione che fa esaltare il valore e le potenzialità di ogni persona, ha sede in via Baj in città e a Verano di Podenzano, dove è presente con la casa famiglia.
Marchini, storico volontario di Assofa, sposato con Manuela, due figli, rivestiva in associazione la carica di vicepresidente e seguiva il cammino dei giovani volontari.

A lui era stato affidato il saluto a nome della associazione in occasione dei funerali dello storico presidente. "Portiamo nel nostro cuore e nella nostra memoria prima di tutto la tua fede incrollabile, il tuo saperti affidare a Lui, anche nei momenti più difficili anche quando gli imprevisti, che ci ricordavi debbono essere sempre accolti, sembravano insormontabili o più grandi di noi; un affidarsi che richiama un legame profondo, una fiducia, un filo, lo stesso filo che qui sulla terra hai sapientemente utilizzato per intrecciare una trama di rapporti veri, profondi, di amicizia che hanno portato i frutti che tutti possono assaporare. Grazie a te, tuttavia, abbiamo capito che questa trama di relazioni è autentica e duratura se è alla pari, se ognuno riconosce le proprie fragilità, le proprie povertà, le proprie ferite, che diventano in questo modo feritoie, cioè squarci, attraverso i quali filtra la luce, si vede oltre, e che sono i canali per entrare in rapporto con gli altri", aveva sottolineato.

"Grazie - aveva proseguito - perché ci hai insegnato a non avere paura della nostra precarietà, anzi hai fatto di essa un valore, uno strumento per renderci umili e ricordarci che siamo strumento nelle mani di un Dio misericordioso che ha per ognuno di noi e per la nostra associazione un disegno meraviglioso. Grazie per averci testimoniato l’importanza di tenere lo sguardo alto, di saper leggere i tempi e i segni e di avere il coraggio di accogliere le sfide che possano garantire un futuro all'associazione ma soprattutto ai nostri ragazzi: risuona in noi il tuo continuo richiamo alla fedeltà, “al condividere per moltiplicare” al fare nostra la formula dell'amore vero "1+1 o è uguale ad almeno 3 (che sono i frutti dei doni che si moltiplicano grazie all''amore di Dio presente fra 1+1) o non si va da nessuna parte".

"Grazie perché non ti sei mai risparmiato, hai investito tempo, sei stato testimone credibile anche per i nostri volontari più giovani: Caritas Christi urget nos. Ci urge la carità di Cristo. Ci hai sempre ricordato infatti con l’esempio e l’entusiasmo che è proprio la Carità di Cristo, l’Amore di Cristo che ci spinge e ci muove ad entrare in rapporto con gli altri, a voler loro bene e non semplicemente a fornire un servizio. Ora che sei vicino al Signore e in comunione con tanti dei nostri amici che ci hanno preceduto, siamo certi - ha concluso - che sarai ancora a nostro fianco, ancora incredibilmente presente e ci aiuterai a compiere le scelte giuste perché quanto da te seminato, con pazienza, porti ancora e sempre frutto".

Pubblicato il 20 dicembre 2022

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