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L’eucaristia è la nostra vera forza

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"Se dopo il racconto della Passione e il suo ritorno da risorto in mezzo agli uomini, Gesù inizia questo suo discorso con il suo essere pane, vuol dire che l'Eucarestia è il prolungamento della Croce di Gesù e il pane della salvezza. È la testimonianza dell'essere di Gesù in mezzo a noi", ha esordito madre Maria Emmanuel Corradini, abbadessa del Monastero benedettino di San Raimondo, alla lectio mattutina del 6 maggio scorso.

"Come dobbiamo dare la centralità all'Eucarestia?
Occorre renderci conto che poterla celebrare e assumere tutti i giorni è una grazia incomparabile, perché è il pane dei forti.
È il farmaco di immortalità, è l'aiuto nell'infermità. Non banalizziamo questo dono!".
"In questo Vangelo oggi gli uomini cercano Gesù; hanno visto una sola barca e capiscono che Gesù non era salito con i suoi discepoli, quindi lo vanno a cercare - ha spiegato madre Maria Emmanuel -.
A volte noi mettiamo Dio da parte, pensiamo di poter fare senza di lui, ma poi la sua presenza, la sete di lui e del suo operato, ci mette di nuovo in cammino alla sua disperata ricerca.
Possono passare anche tanti anni nella lontananza, ma il cuore dell'uomo è fatto per Dio.

Anche se riempiamo i nostri vuoti interiori con tante cose, l'amore di Dio non si può sostituire con nulla. L'amore che Dio ha per ciascuno di noi, nessun idolo può pareggiarlo".

"Il Vangelo ci dice anche di darci da fare - ha proseguito -. «Non per il cibo che non dura ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il figlio dell'uomo vi dà».
Ecco la nostra responsabilità.
Dobbiamo compiere un passo, dobbiamo preparare il cuore quando riceviamo l'Eucarestia, dobbiamo scartare ogni inutilità, depositare ogni preoccupazione e dire «la mia vita è qui, davanti a te»".

"Datevi da fare perché l'Eucarestia non scivoli via - ha esortato madre Corradini -. Non abbiamo mai tempo di pensare a quello che abbiamo ricevuto e invece abbiamo la possibilità di riviverlo costantemente.
Certo, ci sono momenti di confusione in cui non si è presenti con la mente e con il cuore rivolti a Dio, ma non può essere sempre così!
Datevi da fare, preparate il vostro cuore per ricevere Gesù!

Quando Maria riceve l'Eucarestia, per lei era come accogliere di nuovo - in grembo e nel suo cuore - quel battito che aveva battuto all'unisono con il suo. Sente il cuore di suo figlio dentro di lei. E questo può accadere anche a noi oggi.
Sono i suoi sentimenti, la potenza del suo spirito che ci scendono dentro".

"Abbiamo ciò che può dare senso e sapore ai nostri giorni - ha affermato -. Pensiamo stupidamente che possano essere gli idoli, le telefonate e i messaggi che riceviamo durante il giorno a dar splendore alla nostra giornata, invece è solo l'incontro con Lui.
Diamoci da fare e non sprechiamo il dono che riceviamo.
Proviamo la gioia di sentire il suo battito dentro di noi.
È il nostro cuore che deve ritrovare accoglienza e umiltà e quella disposizione per rendere se stesso dimora di Dio
".

Estratto dalla Lectio mattutina di madre Maria Emmanuel Corradini,
abbadessa del Monastero benedettino di San Raimondo
del 6 maggio 2019, Gv 6,22-29

a cura di
Gaia Leonardi


Pubblicato il 3 agosto 2019

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