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Il nuovo team della Pastorale Giovanile

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Laici e presbiteri fianco a fianco per la Pastorale giovanile-vocazionale diocesana: i nuovi responsabili sono don Alessandro Mazzoni (a sinistra, nella foto), attuale vicario parrocchiale di Fiorenzuola d’Arda, e Dario Carini, attuale segretario degli uffici pastorali diocesani.

Al responsabile presbitero e al responsabile laico è affiancato un gruppo di collaboratori composto dai presbiteri dei rispettivi Vicariati: don Fabio Galeazzi, don Roberto Ponzini, don Giuseppe Piscina, don Giuseppe Lusignani, don Enrico Zazzali, don Roberto Isola, don Matteo Di Paola.
Inoltre è stato conferito il medesimo incarico ai laici: Marco Salamoni, Emanuele Pighi, Fernando Fiocchi, Francesca Ghilardelli, Giulia Gioviri, Pasquale Pavia, Chiara Dellapina.

Con le nomine vescovili si è definito il nuovo assetto del Servizio diocesano per la Pastorale Giovanile-vocazionale.
L’attuale strutturazione presenta elementi di novità
rispetto allo schema tradizionale finora assunto dal Servizio per la Pastorale giovanile e, più in generale, dagli Uffici e servizi pastorali della nostra Diocesi.

Durante questo anno pastorale, attraverso una serie di incontri, si è avviata una riflessione sul senso e sullo stile del Servizio diocesano per la pastorale giovanile coinvolgendo principalmente i sacerdoti che ordinariamente seguono i cammini dei giovani all’interno delle parrocchie e realtà ecclesiali della nostra Chiesa.
Il frutto
di questo lavoro è stato poi presentato nel mese di aprile al Consiglio presbiterale Diocesano.
Per favorire una maggior corresponsabilità all’interno del Servizio si è volutamente scelto di affiancare, con lo stesso incarico, la figura di un presbitero alla figura di un laico.
Il Vescovo ha nominato due responsabili del Servizio diocesano per la Pastorale giovanile, un presbitero responsabile e un laico corresponsabile: don Alessandro Mazzoni e Dario Carini.

Sarà compito dei responsabili del Servizio diocesano per la Pastorale giovanile-vocazionale seguire e promuovere l’ambito della pastorale giovanile in tutte le sue articolazioni, anche nella dimensione del discernimento vocazionale, agendo come strumento di comunione tra tutte le realtà ecclesiali per formulare una proposta integrale che possa essere espressione di un progetto e di una visione condivisa sui giovani.
Per consentire che la proposta pastorale, sia nei suoi aspetti fondamentali che in quelli specifici, risulti unitaria e coordinata, i responsabili diocesani lavoreranno in comunione con un presbitero e un laico collaboratori per la pastorale giovanile di ogni Vicariato della Diocesi.
Essi sono:
- Vicariato Città e Gossolengo: don Fabio Galeazzi e Alessandro Salamoni
- Vicariato Val D’Arda: don Roberto Ponzini e Emanuele Pighi
- Vicariato Val Nure: don Giuseppe Piscina e Fiocchi Fernando
- Vicariato bassa e media Val Trebbia e Val Luretta: don Giuseppe Lusignani e Ghilardelli Francesca
- Vicariato Val Tidone: don Enrico Zazzali e Giulia Gioviri
- Vicariato Bobbio, alta Val Trebbia, Aveto e oltre Penice: don Roberto Isola e Pasquale Pavia
- Vicariato Val Taro e Val Ceno: don Matteo Di Paola e Dellapina Chiara

Lo spazio d’azione del Servizio diocesano per la Pastorale giovanile fa riferimento all’azione che la Chiesa mette in campo con una porzione del popolo di Dio ben definita che ha i suoi confini nel tempo che va dal termine del percorso di iniziazione cristiana sino ai trent’anni.
È chiaro che non si può parlare di giovani in modo generalizzato
ed univoco: il progetto di pastorale giovanile terrà conto delle differenti età della vita: la preadolescenza, l’adolescenza e la giovinezza.

Il Servizio diocesano per la Pastorale Giovanile si occuperà anche di quanto finora era di competenza del Centro diocesano per le Vocazioni e, più in generale, si preoccuperà di coordinare e tenere al suo interno tutte quelle realtà che afferiscono alla fascia d’età di competenza del Servizio (ad esempio pastorale universitaria, oratorio, formazione delle figure educative di riferimento) e che concorrono al raggiungimento dell'obiettivo principale del Servizio.

L’obiettivo principale è appunto quello del discernimento vocazionale, con tutta la gradualità di cui necessita un accompagnamento di questo genere ma anche con la ferma capacità di saper distinguere ciò che è essenziale al raggiungimento di questo obiettivo e cosa invece è accessorio.
Un
accompagnamento al discernimento vocazionale si sviluppa nel tempo: non ha come obiettivo primo la scelta di uno stato di vita, ma l’educazione a cogliere i segni della presenza del Signore nel quotidiano e la scoperta della Buona Notizia nell’oggi di ogni giovane.

Pubblicato il 29 maggio 2018

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