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Giornalisti in Rete

La comunicazione e la sfida del digitaIe

rossettilenzi

Giornalisti che sfruttano poco le potenzialità della rete internet, ingegneri che la sfruttano anche troppo per fare business. Giornalisti che usano le parole come pietre, giornalisti che usano le parole come ponti. Si è dipanato lungo queste direttrici il seminario “Deontologia, giornalismo e social network. Non una rete di fili ma di persone: la comunità dei lettori” promosso dall’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna il 26 gennaio al centro “Il Samaritano”. Ne sono stati relatori, il vescovo mons. Gianni Ambrosio, il domenicano fra Giovanni Ruotolo, a lungo cronista di nera, Claudio Lenzi, social media editore della Gazzetta dello Sport, Chiara Genisio, vicepresidente della Federazione italiana settimanali cattolici e presidente dell’Ucsi del Piemonte, e Paolo Rossetti, ingegnere e docente all’Università della Svizzera Italiana.

L’iniziativa si è svolta in occasione della festa del Patrono dei giornalisti San Francesco di Sales.
“Il messaggio 2019 del Papa - ha sottolineato monsignor Ambrosio - è in continuità con quanto annunciato lo scorso anno, «La verità vi farà liberi» - un sussulto per non essere succubi -, con Francesco che rimane nella scia per spiegarci che internet può essere al nostro servizio se siamo in grado di non farci attrarre dalle zone buie”.
“Il Papa – ha aggiunto il Vescovo - parla di una responsabilità di relazione che deve mantenere sempre l’umanità, che deve favorire una buona relazione tra le persone. Papa Francesco ci chiama a una grande sfida, ci chiede di essere delle persone responsabili che creano una comunità, anche partendo dalle community. Il digitale ci abbraccia tutti e il rischio di non fare il bene lo corriamo. Dobbiamo restare persone umane, persone di relazioni; dobbiamo guardare agli altri sempre come a nostri compagni di viaggio e non a rivali da demolire. Se costruiamo la nostra società sul rancore, perdiamo la nostra umanità. Dobbiamo avere una comunicazione che facilita la comunione”.

Pubbliacato il 31 gennaio 2019.

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