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La musica del Gen Rosso in Cattolica per ricordare Chiara Lubich

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Da oltre cinquant’anni portano in giro per il mondo con il linguaggio universale della musica un messaggio di unità, fratellanza e pace, volto alla costruzione di un mondo più giusto e solidale. È il Gen Rosso, il gruppo musicale formato da artisti di provenienza e cultura eterogenea nato nel 1966 all’interno del Movimento dei Focolari da una grande intuizione di Chiara Lubich, la quale negli anni della contestazione giovanile capisce che per parlare ai giovani è necessario usare i “mezzi dei giovani”.
Oggi più che mai, il Gen Rosso mantiene vivo il messaggio dell’Amore di Dio verso l’umanità che Chiara Lubich si è impegnata a diffondere durante tutta la sua vita, cercando di riproporlo in una veste sempre attuale, ma senza distorcerne il senso più intimo e profondo. Il gruppo è stato ospite a Piacenza nella serata del 26 febbraio presso l’Auditorium dell’Università Cattolica: l’esibizione rientrava nell’ambito delle iniziative per celebrare il ventennale del conferimento della Laurea Honoris Causa alla fondatrice del Movimento dei Focolari – ottenuta dalla facoltà di Economia della Cattolica di Piacenza il 29 gennaio del 1999, con la motivazione di aver ispirato il progetto per un’Economia di Comunione.
Musica, racconti, storie, testimonianze: lo spettacolo del Gen Rosso ha intrattenuto per circa due ore il numeroso pubblico accorso alla serata in un’atmosfera intima, quasi da “salotto”, che ha regalato momenti di puro divertimento ed emozione, in cui a fare da filo conduttore è stato sempre l’insegnamento di Chiara Lubich, unitamente alla sua viva testimonianza di amore e fraternità che ancora oggi risuona più attuale che mai. “Quella dell’Università Cattolica di dare la Laurea Honoris Causa a Chiara Lubich fu una scelta lungimirante” – ha commentato in apertura di concerto Anna Maria Fellegara, preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza – oggi in molti casi questo riconoscimento è qualcosa di molto inflazionato, che non regge alla prova del tempo. La Facoltà di Economia ha fatto, al contrario, una scelta profetica e di grande umiltà, riconoscendo che si può “mettere in cattedra” chi ha saputo trasformare - attraverso una visione completamente innovativa del mondo - un’idea in esperienza vissuta. Un’idea – ha aggiunto – che non solo è durata nel tempo, ma che è sempre più attuale”.

Federico Tanzi

Pubblicato il 27 febbraio 2019

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