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Dal peccato alla vita

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"La conclusione della vicenda di Giacobbe culmina nella benedizione dei suoi figli e nell’aver ritrovato Giuseppe che a sua volta diventa padre di una moltitudine di persone.

La scelta di Dio è sempre quella di preferire il più piccolo, l’ultimo", ha spiegato madre Maria Emmanuel Corradini, abbadessa del Monastero benedettino di San Raimondo, alla lectio mattutina del 13 luglio scorso.

"Dovremmo pensare anche per la nostra vita qual è la piccolezza in noi che ha incantato Dio.
Quale povertà ha spinto Dio a chinarsi su di me come avvenuto con Maria, baciando il mio cuore?
È stato scritto che nella Chiesa ci sono tantissimi fiori; che le rose che si innalzano e splendono rappresentano i profeti, i maestri, gli apostoli e il sole sembra baciare il fiore che essi sono - ha proseguito l'Abbadessa -.
Ci sono però anche violette che restano all’ombra, nascoste, che crescono dove il sole deve inchinarsi per riscaldarle e dare loro luce e vita.

Il Signore viene a cercare tutti".

"Cerchiamo la preferenza di Dio nei miei riguardi, semmai qualcosa che nascondo, di cui mi vergogno!
È proprio quella debolezza su cui il Signore fa leva per compiacersi di me e che poi trasforma in virtù.
I fratelli di Giuseppe dopo essersi riconciliati e dopo aver pianto, dopo la morte di Giacobbe, hanno paura che Giuseppe possa rifarsi su di loro nell’aver raggiunto la consapevolezza del male che hanno fatto.
Tutti dobbiamo arrivare alla coscienza del male fatto per renderci conto della misericordia che ci è stata usata.
Solo lo stolto e l’orgoglioso ritengono di non sbagliare mai o di essere vittime della loro stessa vita senza aver conto del perdono ricevuto", ha spiegato madre Corradini.

"Noi abbiamo bisogno di riconoscerci peccatori, capaci di rovinose cadute a terra ma per questo motivo saremo salvati.
La cosa più brutta di cui avere paura è l’incapacità di accettare e accogliere le nostre infermità e usarle solo come arma di vittimismo e recriminazione senza mai permettere che gli altri ci guariscano attraverso i sacramenti e la vita fraterna.
Giuseppe è un uomo molto buono ma ha saputo correggere i suoi fratelli che devono fare esperienza della misericordia.
Dio è più grande di ogni cosa.
Da qui nasce l’umiltà, la gratitudine.
Infatti, Giuseppe risponde ai fratelli che si prostrano ai suoi piedi come schiavi “Non temete. Tengo io forse il posto di Dio?”.
Quello che nascondiamo davanti agli uomini non lo possiamo occultare a Dio ma gli renderemo conto del male fatto.
Quando pensiamo di farla franca perché nessuno ci ha visto o sentiti, non dobbiamo dimenticare che Dio sa.
Attraverso le diverse situazioni della vita, Dio ci fa prendere consapevolezza di quello che siamo davvero, non per indurci alla paura ma per risvegliare la conversione".

"Cambiare cuore, cambiare posizione del nostro cuore, questo ci chiede - ha continuato madre Maria Emmanuel -; e non buttandoci a terra e supplicando a parole ma solo con la compunzione del cuore, con il dono delle lacrime.
Gesù si è fatto mediatore per noi che altrimenti saremmo a terra, dimenticati e rinnegati. Lui si è fatto scudo per noi, per la nostra vita.
Dobbiamo avere timore solo del nostro peccato.
Ringraziamo di essere parte di una Chiesa dove possiamo ammettere le nostre mancanze e chiedere la riconciliazione rialzandoci in piedi, prendendo coscienza che il male si può espiare perché il male contagia!"

"Il male va fermato. Chiediamoci con quali atteggiamenti compiamo più spesso il male! - ha esortato la Madre - Con lo sguardo, con le parole, con i rifiuti e con i giudizi?
Nominando i nostri sbagli, il male perderà forza e arriverà la grazia di Dio.
Chiamando le cose con il loro nome ci riapproprieremo del nostro cuore, così da dirigerlo verso Gesù e verso i fratelli.
Convochiamo Maria per farci guidare attraverso i pericoli della vita e perché ci conduca a Gesù, giudice misericordioso!".

Estratto dalla Lectio mattutina di madre Maria Emmanuel Corradini,
abbadessa del Monastero benedettino di San Raimondo
del 13 luglio 2019, Gn 49,29-33

a cura di
Gaia Leonardi


Pubblicato il 21 agosto 2019

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