Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Il Vangelo secondo Carracci

Fino al 6 gennaio la mostra in Cattedrale

 pala

L’ascesa ai matronei tramite il nuovo affaccio, non prima di aver potuto ammirare da vicino la Pala di San Martino, è un percorso suggestivo e coinvolgente nel cuore della nostra cattedrale e nell’umanesimo intriso di sacro di Carracci. È proseguita così, con la visita completa, la giornata di coloro che hanno partecipato all’inaugurazione dell’evento che celebra Ludovico Carracci a quattrocento anni dalla morte, avvenuta nel 1619. Per poi concludersi con la Messa di Gloria di Pietro Mascagni, travolgente opera di musica sacra, sempre nel nostro Duomo.“Ludovico Carracci a Piacenza. L’arte della Controriforma”, è stata la conferenza inaugurale, svoltasi sabato scorso, di un evento che nei prossimi mesi fino al 6 gennaio, dopo quello su Guercino, porterà nuovamente la cattedrale di Piacenza e la nostra città alla ribalta nazionale, con la possibilità di conoscere le opere di Carracci e Procaccini da un punto di vista inedito, con visite guidate ed eventi collaterali.

La fede e il bello nell’arte

Dopo i saluti del vescovo Gianni Ambrosio, che ha sottolineato l’importanza del bello nell’arte per la valorizzazione del sacro e ha evidenziato come “l’arte di Carracci appartenga forse più al periodo della Riforma cattolica seguita al Concilio di Trento che alla Controriforma nata come opposizione alla Riforma Protestante”, è toccato al sindaco Patrizia Barbieri esprimere grande soddisfazione per come Piacenza, tramite eventi come questo, stia facendo crescere il territorio, attirando il turismo straniero, ma anche sensibilizzando i giovani all’arte e alla cultura. “Siamo sulla strada giusta che ci sta portando verso gli eventi di Capitale Cultura 2020 – ha detto Barbieri – stiamo lavorando molto bene con Parma, la vincitrice, e Reggio Emilia. Faremo grandi cose”. Per il presidente della Fondazione Piacenza e Vigevano, Massimo Toscani, “ci vogliono coraggio ed entusiasmo per organizzare iniziative come queste, ma la nostra città, dopo gli eventi sulle cupole di Guercino e Pordenone, è ormai preparata e, grazie alla forte collaborazione tra comune, Fondazione e Diocesi è ormai riconosciuta a livello nazionale come sistema Piacenza”.

Ferrari: vogliamo far parlare il Vangelo

Sono tra l’altro in divenire nuovi progetti sulle cupole con la Fondazione di Parma e di fatto, ha rimarcato Toscani, “l’evento su Carracci è solo l’aperitivo di quello che ci aspetta il prossimo anno”.
Come Barbieri, anche Toscani ha evidenziato come queste iniziative permettano di avvicinare sempre di più i giovani alla cultura e ha ricordato, tra l’altro, Caccia ai tesori dell’arte, il gioco a squadre per bambini, ragazzi e famiglie in programma sabato 28 settembre in centro storico. A sua volta il direttore dell’Ufficio beni culturali della diocesi, Manuel Ferrari, ha sottolineato come tramite gli eventi organizzati siano stati realizzati 70 laboratori e coinvolte 2.500 scuole. “Quello che stiamo facendo – ha tenuto a precisare Ferrari – è importante non solo dal punto di vista economico e turistico – ma anche dal punto di vista identitario per la nostra comunità. Lo sforzo di un museo ecclesiastico – ha continuato Ferrari - è quello di trasmettere il Vangelo attraverso l’arte. Con la nostra proposta didattica stiamo coinvolgendo anche oratori e catechisti e oggi la cattedrale è maggiormente vissuta e sentita dalla nostra città”. Proprio per la valenza di questa proposta didattica e culturale Ferrari ha voluto ringraziare in particolare, oltre a tutti gli attori coinvolti nell’organizzazione dell’evento – tra cui comune e Fondazione - Cooltour, la giovane realtà piacentina grazie alla quale “abbiamo realizzato un metodo studiato e ammirato in tutta Italia”.

Il restauro del Palazzo vescovile

Ferrari ha poi ricordato l’inaugurazione aperta alla cittadinanza, in programma questa settimana, dei lavori di restauro alle facciate del cortile e alla pavimentazione del Palazzo Vescovile e, insieme a Susanna Pighi, conservatore dei Beni culturali della diocesi e prima promotrice di questa mostra, è entrato nel dettaglio dell’evento, che permette di vedere l’intero ciclo pittorico di Procaccini, Carracci e dei suoi due allievi Garbieri e Cavedoni, oggi poste in quattro sedi differenti, secondo un racconto coerente che ritrova la trama del passato, sconvolta dai restauri scalabriniani dell’Ottocento. È così possibile salire ai matronei e affacci sugli affreschi del presbiterio, visitare la Pala di San Martino – appositamente spostata dalla controfacciata della cattedrale e posta al salone polifunzionale – ammirare le tele in controfacciata e gli affreschi staccati conservati nel Palazzo Vescovile. Il tutto reso più chiaro da importanti documenti originali e da un suggestivo video esplicativo realizzato da Twin Studio nella sala multimediale. Per un viaggio straordinario nella storia dell’arte.

Andrea Nempi

Pubblicato il 27 settembre 2019

Ascolta l'audio   

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente