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Il coro Vallongina a New York

coro

"Naturalmente non possiamo ancora descrivere emozioni canore dal momento che siamo solo agli inizi. Una impressione generale è comunque quella di un impatto con la grandiosità a cominciare dal viaggio di partenza su un aereo di due piani affollato quanto mai". Don Roberto Scotti, con il suo coro Vallongina "inviato" da New York, inizia con queste parole il commento sulla tournèe statunitense che porterà il gruppo corale a cantare nella prestigiosa cattedrale cattolica, intitolata a St, Patrick, della metropoli di New York. Una città che immediatamente ha accolto col suo fascino gli ospiti valdardesi abbracciandoli nella morsa dello stupore e della meraviglia: "Questi grattacieli che vengono continuamente costruiti nella dimensione di grandezza e di visibilità sia delle strutture che delle finalità economiche".
Un impatto piacevole e positivo "in tutto questo slancio verso l'alto, in verità, mi è sembrato di vedere uno slancio verso il resto del mondo - continua don Scotti -. Per ora la nostra visita si ferma alle realizzazioni della edilizia, in seguito vedremo il resto. Aspetti negativi per ora possiamo indicarli nel traffico naturalmente caotico, soprattutto per la presenza di cantieri di lavoro ovunque".
Una città estremamente dinamica, versata al rinnovamento, sempre moderna che protegge le sue note antiche, non quanto definiamo i nostri monumenti noi piacentini, come appunto è considerata la cattedrale costruita nella seconda metà dell'Ottocento.
Lontanissimi dai problemi del Coronavirus, che non tocca minimamente gli americani, nella chiesa dedicata al santo patrono degli irlandesi, venerdì pomeriggio 28 febbraio, il Coro Vallongina si esibirà in un concerto-kolossal diretto dal maestro Mauro Ivano Benaglia, il direttore per eccellenza e ideatore di mega-rappresentazioni che vedono centinaia di artisti lavorare insieme.
Con il Vallongina si esibiranno nel presbiterio della cattedrale di New York il Coro e l'Orchestra dell'Accademia concertante d'archi di Milano e il Coro Ars Nova di San Leonardo Murialdo.
Per l'occasione è stato scelto un programma di celebri pagine:
Ave Verum Corpus di Mozart, la composizione più nota su questo testo, la Messa in sol maggiore di Scubert e una selezione di brani dai Gloria di Vivaldi. Da segnalare la presenza del giovanissimo violinista Lorenzo Meraviglia con il violino Omobomo Stradivari 1730 ch si produrrà a sorpresa in assolo. Sempre nella penisola di Manhattan, nella chiesa dei missionari scalabriniani dedicata alla Madonna di Pompei, il folto gruppo di cantori e musicisti riproporrà lo stesso concerto. Arrivati domenica sera nella Big Apple, il gruppo dei piacentini-valdardesi ha dedicato questi primi giorni alle visite cultural-turistiche, ovviamente il Metropolitan Theatre, la cattedrale di St. Patrick, il Central Park, e, la sempre immensamente caotica, Time Square.
Giusto per avere un'idea della base culturale e sociale, dello spirito che animano la città. "Ci sembra di notare la mancanza di bambini, che, forse sono in altre occupazioni", ha considerato don Roberto, per il suo ruolo di prete abituato a stare fra i giovani.
Intanto, per ripararsi della pioggia, che disturba i visitatori e i turisti in questi giorni, il coro ha offerto un estemporaneo saggio delle sue capacità esibendosi sotto le arcate di un edificio, dove si erano riparati anche i passanti, cantando il brano operistico per coro più famoso al mondo:
Va pensiero di Verdi.

Pubblicato il 27 febbraio 2020

Maria Vittoria Gazzola

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