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Verso il referendum

Verso il referendum

Cosa cambia con la riforma costituzionale

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“L’appuntamento referendario è l’occasione per rifondare intorno alla Costituzione la cultura politica del Paese. Non si tratta di un voto favorevole o contrario al Governo, ma di qualcosa di più e di diverso, che riguarda l’identità della democrazia. Certo, a livello politico il voto avrà conseguenze sul Governo. Tuttavia è prioritario chiedersi: cosa deve essere una Costituzione?”.
È un invito a prepararsi al referendum confermativo di ottobre sulla riforma costituzionale con la voglia di capire, e senza cedere a strumentalizzazioni di sorta, quello che lancia padre Francesco Occhetta dalle pagine de La Civiltà Cattolica, l’autorevole rivista dei gesuiti.

Ci facciamo aiutare dalla sua analisi per capire cosa cambia con il progetto di revisione che segna l’addio del bicameralismo perfetto.
Intanto anche a Piacenza sono iniziati gli incontri in vista del referendum di ottobre. Sabato 18 giugno cooperativa Lupi di via Taverna si è presentato il Comitato per il sì. Giovedì 23 giugno ospite illustre dei Giuristi Cattolici in Fondazione: alle 21 sarà il presidente emerito della Corte Costituzionale Ugo De Siervo, che fa parte del gruppo di 56 costituzionalisti che hanno aderito ad un appello per il no alla riforma.

Ed è proprio sulla qualità del dibattito che bisogna puntare in vista dell’appuntamento di ottobre.
“La sfida - puntualizza padre Occhetta - dovrebbe giocarsi sul piano scientifico e non politico, per confrontarsi serenamente sulle luci e le ombre della riforma”.


Leggi il servizio a pagina 6 dell’edizione di venerdì 17 giugno 2016

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