Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Prima i bambini: la petizione della Fism

fism petizione prima i bambini

La chiedono da anni. Vogliono che la parità non stia solo nella legge ma si concretizzi in un sostegno da parte dello Stato. Sperano di continuare a svolgere il loro servizio e di veder cancellate le disparità che colpiscono il loro personale - operante nell’unico sistema voluto dalla Legge 62/2000 - e le famiglie che iscrivono i figli nelle loro scuole. Quelle dell’infanzia paritarie: in larghissima parte d’ispirazione cattolica, ma non solo

Una cosa è certa: “Senza il sostegno economico delle parrocchie e delle amministrazioni comunali, senza il contributo alla gestione da parte delle famiglie e senza il prezioso volontariato che le caratterizza, molte avrebbero già chiuso i battenti lasciando interi territori privi di un servizio fondamentale qual è la scuola dell’infanzia..:”, dicono ai vertici della FISM, la Federazione Italiana Scuole Materne, una realtà che – in Italia- coinvolge quasi novemila realtà educative, oltre mezzo milione di bambine e bambini, oltre quarantamila persone fra insegnanti e collaboratori.

Anche la Fism diocesana, con le sue 29 scuole, che accolgono 1.740 alunni, aderisce alla petizione "Prima i bambini": da oggi, attraverso questo link sulla piattaforma Change.org (https://www.change.org/p/presidenza-del-consiglio-dei-ministri-governo-italiano-prima-i-bambini-gratuit%C3%A0-e-parit%C3%A0-per-l-infanzia-1d12db03-2d20-40c7-a03e-b6b79c3e4b19?utm_source=share_petition&utm_medium=custom_url&recruited_by_id=724887a0-cfe0-11e8-83e6-e5066ca18e70), è possibile firmare per chiedere una vera parità tra istituti statali e paritari. All'esterno di ogni scuola è stato inoltre appeso un manifesto per indicare l'obiettivo, non più procrastinabile. È una mobilitazione che in questo settore non ha precedenti nella penisola.

In Italia novemila realtà educative

“Il permanere delle differenze nel sostegno pubblico tra la scuola statale e quella paritaria gestita dal Terzo settore vanifica le ragioni stesse della Legge 62/2000 e non è più tollerabile. Chiediamo solo che si attui il dettato costituzionale e legislativo, affinché siano definitivamente eliminate le disparità di trattamento economico che le famiglie che usufruiscono delle scuole paritarie devono subire. Garantire a ciascuna famiglia parità di trattamento, nella libera scelta di una scuola dell’infanzia paritaria o statale è obiettivo prioritario di questa mobilitazione”, ribadisce la FISM nazionale.
L’auspicio è quello che Parlamento e istituzioni giungano ad un intervento risolutivo che, anche a vantaggio della ripresa demografica del Paese e nell’ambito delle applicazioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sostenga i necessari investimenti nell’intero segmento zero-sei senza più discriminazioni. Non è tutto: “Le 9000 realtà educative della FISM sono pronte ad essere una leva di investimento di grande valore sociale. e sarebbero in grado di raddoppiare la loro offerta di posti, se adeguatamente finanziate, contribuendo a consentire uno sviluppo dei servizi educativi per i bambini in età zero-tre anni, di cui l’Italia è carente e garantendo il mantenimento del segmento tre- sei anni”, fanno sapere alla FISM. E’ quello che chiede la maggior parte delle giovani famiglie italiane che grazie ad una fruizione gratuita delle scuole dell’infanzia potrebbe offrire un rilevante contributo alla ripresa generale del Paese.

Pubblicato il 19 aprile 2021

Ascolta l'audio

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente