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San Giuseppe Operaio, l'oratorio si apre al quartiere e alla città

 

oratorio

“Il compianto Giancarlo Conte, il fondatore della nostra parrocchia, non è presente oggi a questa inaugurazione, ma ha fatto in tempo a vedere l’ambiente rinnovato dell’oratorio e ci ha passato il testimone. Tutto ciò ribadisce il fatto che abbiamo delle radici ed una storia da ricordare. Preghiamo il Signore che ci faccia sempre rimanere innestati in Lui per continuare a portare frutti e ci faccia il dono della profezia per comprendere a cosa siamo chiamati”. Sono le parole di don Federico Tagliaferri nell’omelia della celebrazione liturgica, il 2 maggio a San Giuseppe Operaio, che ha preceduto il taglio del nastro dei locali rinnovati dell’oratorio.

VIVERE UN TEMPO DI SPERANZA

“L’Oratorio - ha continuato don Federico nel momento dell’inaugurazione -, ha avuto origine per volontà di don Conte che propose di intitolare l’ambiente a Camillo Milani, un giovane che perse la vita in quegli anni, al quale rimarrà intitolato l’oratorio. Don Stefano Segalini avviò ed ottenne il permesso di aperura del cantiere e il finanziamento da parte dell’8xmille della Cei. Questo momento di festa ha il significato di vivere un tempo di speranza dopo il periodo di covid che ci ha molto addolorati e, nel 50° della parrocchia, riconoscere il percorso fatto consegnando al futuro questa opera in cui si possa manifestare il fermento delle nuove generazioni”.

RICOSTRUIRE RELAZIONI

“Questo progetto realizzato mette in sicurezza lo spazio per i ragazzi che qui faranno comunità, potranno stare insieme, ricostruire relazioni e si apre al quartiere e a tutta la cittadinanza”. Così si è espresso Manuel Ferrari, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della diocesi, presente anche a nome del vescovo mons. Adriano Cevolotto.
“Sono 1000 metri quadri di superficie - ha aggiunto Ferrari - che andavano totalmente riqualificati e recuperati. Nel 2017 la fusione di due uffici quello dei beni culturali e quello dell’edilizia di culto da parte della Cei ha fatto sì che molti fondi, destinati alla costruzione di nuovi complessi parrocchiali, potessero essere dirottati verso le ristrutturazioni ed i restauri. Tutto ciò ha permesso alla parrocchia di san Giuseppe Operaio di poter accedere alla somma importante di 820.00 euro dalla Cei che ha reso possibile l’avvio di questa opera. Tutto il resto lo ha fatto la comunità - ha evidenziato Ferrari - grazie ai tecnici e alle imprese locali che con tanta passione, collaborando con il nostro ufficio diocesano, hanno realizzato l’opera e il risultato, anche in tempi molto contenuti, è stato ottimo”.

UN LAVORO CHE RIMARRÀ PER SEMPRE

“Gli oratori, nel nostro territorio, sono un elemento fondamentale per tutti”. Ha messo in evidenza la vice-sindaco, Elena Di Baio. “In questa comunità trovo molto affetto, - ha continuato - si nota la vostra spontaneità e si vede che è stato fatto del lavoro che rimane e rimarrà per sempre. Si sta superando questo momento drammatico grazie all’unione di tutti e anche questa inaugurazione è un esempio. Camillo Milani, a cui dedicate questo oratorio, è stato un mio coetaneo, eravamo nello stesso liceo ed abbiamo fatto un percorso di strada insieme. Ricordo con tenerezza la sua persona, la tragica fatalità della sua morte ed anche per questo la mia presenza oggi qui ha un senso”.

APRIRSI AL TESSUTO URBANO

Il criterio guida di questo progetto è stato quello di aprirsi al tessuto urbano circostante”. Con queste parole ha portato la sua testimonianza l’architetto Massimo Pancini, progettista dell’opera. “Queste scalinate - ha aggiunto - permettono un dialogo diretto con l’esterno. Inoltre si è provveduto alla messa a norma tuti i locali aumentando o allargando le finestre esistenti. Si è realizzato un disimpegno principale per dare accesso a tutti gli ambienti. Il progetto unitario è stato pensato affinché le persone si possano sentire accolte come a casa propria e la ricerca della bellezza in architettura può dare una mano perché tutti possano coltivare delle sane relazioni”.

I NUMERI

“Cinquant’anni di parrocchia sono tanti. Dopo mezzo secolo gli ambienti avevano bisogno di un maquillage”. Angelo Negri, membro del consiglio economico della parrocchia, è intervenuto per snocciolare un po’ di numeri. Ecco i dati da lui elencati: il preventivo originale per l’opera era di 1.300.000 euro che si sono potuti colmare con 820.000 euro dall’ 8xmille; 110.000 euro con fondi raccolti in chiesa; 250.000 euro con mutuo bancario; 80.000 euro con una cessione di credito sempre dalle banche; 40.000 euro da un lascito ereditario. Però il consuntivo totale ad oggi è di 1.438.640 euro. Le spese sono aumentate e mancano all’appello circa 130.000 euro. Per questo è stato proposto ai parrocchiani di contribuire con una sottoscrizione a libera scelta.
Infine il taglio del nastro, affidato a dei bambini, ha inaugurato ufficialmente l’oratorio rinnovato.

Riccardo Tonna

Nella foto di Del Papa il taglio del nastro all'inaugurazione dell'oratorio di San Giuseppe Operaio.

Pubblicato il 2 maggio 2021

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