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Non ci sono più bambini

natalità

«La natalità è la nuova questione sociale. Purtroppo l’Italia sta sottovalutando questo tema. Quando esce un comunicato dell’Istat sul calo delle nascite, tutti si rammaricano, ma finisce lì, mentre è un tema che ha a che fare con tutto il Sistema Paese». Lo ribadisce il presidente del Forum nazionale della associazioni familiari Gigi de Palo alla vigilia della prima edizione degli Stati Generali della Natalità, che si terrà domattina a Roma (con diretta streaming dal sito dell'evento).


Dal 2008 ad oggi, l'Italia ha perso oltre 170mila bambini. E la pandemia non ha fatto che peggiorare la situazione, incidendo sulle scelte delle coppie. A livello nazionale si è registrato nel 2020 il numero minimo di nascite (404mila), a cui si è accompagnato il numero massimo di decessi (746mila). Semplificando, 7 neonati e 13 morti ogni mille abitanti. Dal 2019 al 2020, a Piacenza e provincia sono nati l’8,1% di bambini in meno. Il dato, ancora provvisorio, è tra quelli che l’Istat ha diffuso il 3 maggio nel suo report sugli indicatori demografici in Italia.


«Viviamo un inverno demografico spaventoso - rimarca de Palo -. Quando l’Europa darà una risposta sul Piano nazionale per la ripresa e la resilienza sarà importante metterci un rilancio serio della natalità, che non significa solo "facciamo più figli”, ma come ha detto anche Draghi “aiutiamo le famiglie a prendere la prima casa, aiutiamo le giovani coppie e mettiamole nelle condizioni di avere dei figli”. Infatti, se fai solo asili nido e contestualmente non fai un piano per far ripartire la natalità, gli asili nido te li ritrovi vuoti, come sta accadendo in parecchie scuole italiane, che vengono chiuse perché non ci sono più bambini. Ci dovrebbe essere una sorta di grande Ministero della ripartenza delle nascite, che hanno una serie di ricadute positive anche se non immediate».

Leggi l'approfondimento sull'edizione di questa settimana.

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Pubblicato il 13 maggio 2021.

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