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Quando un attore trova Dio

Giovanni Scifoni racconta la sua GMG rivoluzionaria a Roma nel 2000

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Grande protagonista alla Grande Festa della famiglia a Piacenza l'attore Giovanni Scifoni che ha esordito per raccontare la misericordia con un brano dei Miserabili di Victor Hugo.


"La misericordia di Dio nella mia vita"

"Se non ci fosse la misericordia nella mia vita - spiega - oggi non sarei qui e non sarei sposato con tre figli. Al tempo del Giubileo del 2000, vivevo la mia prima tournée con Paolo Poli, ed ero in quegli anni molto ribellato con Dio. Avevo tanti peccati, anche abbastanza squallidi. Venni invitato da un amico al Giubileo: vieni ci sono tante ragazze... Lì trovai un prete e mi confessai. Lui mi disse: oggi la Chiesa per il Giubileo perdona tutti, anche quelli che non sono pentiti...". "Di per sé - dice - non è giusto dire così, eppure quel giorno quelle parole mi colpirono e mi sentii molto amato".


Il teatro nel carcere minorile

Giovanni Scifoni è un attore-autore lieve nei toni e profondo nei contenuti. Perché ama la realtà con tutto se stesso - "Come non potrei? Cristo si è incarnato, è voluto entrare nell'ambiguità della carne umana che ama profondamente, tutto nasce da lì" - e non si stanca di farsene provocare.
Scifoni porta l'esperienza teatrale anche nel carcere minorile di Casal Del Marmo a Roma, a cui era estremamente legato il cardinale piacentino Agostino Casaroli. "Questi ragazzi - spiega - sono convinti che nella vita non ce la faranno mai. Occorre far loro capire che è davvero possibile cambiare".

Scifoni è volto del piccolo schermo - da "Squadra Antimafia" a "Una pallottola nel cuore", giusto per citare gli ultimi lavori - e interprete dei classici del teatro, oltre che autore lui stesso di due spettacoli che hanno all'attivo repliche in tutta la penisola: "Le ultime sette parole di Cristo, minestra di fede per cialtrone e strumenti antichi" e "Guai a voi ricchi (papà era cattocomunista)".

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