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Ancora posto per il campo giovani in Bosnia con la Caritas

sir marco calvarese caritas bosnia

Trent’anni fa, la Caritas  di Piacenza-Bobbio aveva fatto da ponte di solidarietà con i Balcani infiammati dalla guerra. Da allora, il legame con questa terra ancora attraversata da tensioni non si è mai interrotto. “I Balcani sono un laboratorio interculturale e di cittadinanza”, riflette Francesco Millione, responsabile dell’Area Promozione Mondialità, Emergenze e Giovani della Caritas diocesana, che quest’estate offre ai giovani dai 18 anni in su la possibilità di mettersi in gioco con “Umanità in viaggio”, dal 18 al 29 agosto.

Si tratta di un vero e proprio percorso alla scoperta della storia di ieri e di oggi dei Balcani, divenuti meta di transito per tanti profughi che restano bloccati ai confini con l’Europa. Nell’inverno 2020 il campo di accoglienza di Lipa fu devastato da un incendio: 1.500 persone per settimane si trovarono sotto la neve, senza un riparo, cibo e acqua potabile. “Ora le cose sono migliorate però il flusso di migranti, benché diminuito, non si è fermato”, sottolinea Millione. Anche la diocesi si è mobilitata: nel 2021 sono stati raccolti 12.800 euro che hanno permesso - tra l’altro - la costruzione di sale polifunzionali e l’acquisto di un’autobotte che serve a portare acqua potabile anche ai cittadini di Lipa.

bosnia delegazione caritas piacenza e carpi

La delegazione delle Caritas delle diocesi di Piacenza-Bobbio e Carpi nel sopralluogo in Bosnia la scorsa primavera: tra i partecipanti, 
Francesco Millione, responsabile Area Giovani, Mondialità ed Emergenze (secondo da sinistra).

Da Zagabria a Srebrenica passando per il campo di Usivak

Ci sono ancora posti disponibili per iscriversi ad un itinerario (clicca per la locandina) in cui anche l’attraversamento di più frontiere - Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia - è già fare esperienza di migrazione. Si toccherà Zagabria, Srebrenica, Sarajevo, per arrivare al cuore del viaggio, al campo profughi di Ušivak (dal 22 al 26 agosto), che accoglie soprattutto famiglie, minori non accompagnati e giovani: qui i volontari saranno coinvolti in un lavoro di animazione. Nel campo è infatti attivo il Social Corner, dove volontari di Caritas Bosnia Erzegovina e Ipsia organizzano attività ricreative e formative: un punto di ascolto e di dialogo. Si trasferiranno quindi al campo di Bihac, con visita alla realtà e incontri di approfondimento.

Inoltre, i giovani avranno l’opportunità di incontrare altri gruppi e realtà giovanili impegnati a costruire un dialogo non semplice tra etnie e culture diverse, come il gruppo “Srebrenica City of Hope”, che dal 2017 lavora perchè la località divenuta tristemente celebre per il genocidio avvenuto l’11 luglio 1995 e il massacro di 8372 bosniaci musulmani, recuperi la sua vocazione naturalistica e la vivacità culturale antecedente alla guerra. Da cimitero-museo, la si vuole trasformare in luogo di speranza.

Come iscriversi
La quota di iscrizione è di 450 euro, compresivi di viaggio, vitto e alloggio.
Per iscrizioni e informazioni: - tel. 0523.332750 - 340.7053973.

Barbara Sartori

Pubblicato il 6 luglio 2022

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