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«La pace non è una strategia, riguarda il nostro essere»

preghiera per la pace Piacenza settembre 2022

«La pace non è una strategia, ma riguarda il nostro essere. Se si cerca la pace o si vuole portare la pace, prima di tutto dobbiamo noi stessi essere pace ed essere disposti a pagare il prezzo della pace. Gesù dalla croce ce lo indica: è diventato pace abbassandosi, umiliandosi, facendosi servo». Nella chiesa di San Donnino è iniziata stamattina con la messa celebrata dal parroco don Ezio Molinari e concelebrata da don Paolo Capra, direttore dell’Ufficio liturgico diocesano, la Giornata di preghiera per la pace.

Chiesa aperta tutto il giorno e celebrazione conclusiva alle 18
Anche la nostra diocesi ha accolto la proposta della Conferenza episcopale italiana - su invito del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa - di dedicare nella Festa dell’Esaltazione della Santa Croce il 14 settembre, un tempo di preghiera che coinvolga le comunità ecclesiali per invocare il dono della pace in Ucraina e in tutti quei territori colpiti da guerre e discordie.
Ad ogni Comunità pastorale è stato chiesto di prevedere una celebrazione nella forma dell’adorazione eucaristica. A livello diocesano, viene offerta la possibilità di una chiesa aperta per l’intera giornata con l’esposizione del Santissimo. La scelta non poteva non cadere sulla chiesa di San Donnino, sede da oltre cinquant’anni del Centro Eucaristico Diocesano. La sua posizione centrale, nel cuore della città, permette a chi passa di entrare e fermarsi in preghiera. Alle ore 18, il vicario generale don Giuseppe Basini presiederà la celebrazione della Parola conclusiva, sullo schema proposto dalla Cei.

cartello

L'ingresso della chiesa di San Donnino richiama l'iniziativa di preghiera di oggi.

Gesù è la nostra pace
La messa, con recita delle Lodi, che ha aperto alle 9 questa speciale giornata di preghiera ed adorazione è stata molto frequentata dai fedeli. E già diverse persone - complice l’uscita per il mercato settimanale - hanno iniziato a fermarsi per una sosta davanti al Santissimo Sacramento. Non sono stati previsti turni, anche se è sempre assicurata una presenza, a partire dalla comunità delle suore Figlie della Chiesa a cui è affidata San Donnino.
Pregare per la pace - in Ucraina e in tutti quei luoghi del mondo che non godono della stessa visibilità sui media - vuole dire mettersi in discussione. Lo ha rimarcato con forza don Ezio Molinari nella sua omelia, illustrando, a partire dalle Scritture, lo stretto legame che unisce la croce e la pace. Un binomio che, all’apparenza, parrebbe stonato. «Invece sono più legati di quanto pensiamo: Gesù Cristo è la nostra pace, pace annunciano gli angeli alla sua nascita, pace è il dono che ci lascia quando istituisce l’Eucaristia». La pace allora, prima che qualcosa “da fare”, è una dimensione da vivere. «La pace è faticosa: non significa arrivare a degli accordi che lasciano ciascuno tranquillo nella sua posizione, ma sporcarsi le mani. Gesù ha pagato con la vita il dono della pace».

preghiera per la pace in ucraina piacenza

L'Adorazione eucaristica è iniziata dopo la messa di questa mattina: il Santissimo Sacramento resterà esposto tutta la giornata.

Il messaggio della croce

Don Molinari ha fatto riferimento all’immagine, usata nella Lettera agli Efesini, del «muro dell’inimicizia» che Gesù fa crollare, «facendo dei due un solo popolo». Ebbene, l’esperienza dice che abbattere un muro è impresa che richiede energia, tempo, fatica, che ha bisogno a volte dell’operato di molte persone. «Guardare a Cristo sulla croce - in San Donnino viene naturale, aiutati dal bel crocifisso di Giorgio Groppi - vuol dire vedere in quella croce l’origine della nostra pace. Quanta energia ci vorrà per ricreare la comunione in un Paese, come l’Ucraina, in cui l’80% delle città sono devastate, per opera di coloro che sono di fatto i vicini di casa? E quale prezzo ha la pace in tanti altri luoghi del mondo?». Eppure, i cristiani hanno una speranza, che parte dalla croce vinta da Gesù Risorto. «L’augurio che ci lasciamo - ha concluso don Molinari - è la benedizione che San Francesco rivolge a frate Leone: il Signore rivolga su di te il suo sguardo e ti doni pace».

Barbara Sartori

Pubblicato il 14 settembre 2022

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