Verso il diaconato e il sacerdozio

Stiamo partecipando alla forza della chiamata, lo rende evidente l'esperienza di Pietro Dotti, della parrocchia di San Nicolò, incamminato verso il sacerdozio, e di Matteo Billi e Michele Politi - rispettivamente delle parrocchie di Podenzano e di San Giuseppe Operaio in città - verso il diaconato permanente: lo ha detto il vescovo mons. Adriano Cevolotto alla messa della loro ammissione agli ordini nella basilica di Sant'Antonino.

La nostra prima chiamata - ha sottolineato il Vescovo - precede addirittura il nostro venire al mondo; davanti ad essa noi siamo liberi di dire sì oppure no come accadde per Adamo ed Eva agli inizi della creazione.
La liturgia presenta nel giorno dell'Immacolata la chiamata di Maria. Dio ci raggiunge sempre attraverso una relazione. L'iniziativa di Dio verso di noi attende un'accoglienza. La nostra vita quindi è la risposta ad una chiamata, una risposta che vale tutta la vita e che è sempre in divenire.
Il diaconato, ad esempio, - ha proseguito - è una chiamata nella chiamata, e per voi, Matteo e Michele, avviene dentro la storia del matrimonio.
Con questo rito dell'ammissione per tutti e tre il vostro cammino che finora è stato interiore, nel privato della vostra vita, oggi diventa pubblico. La vocazione non è una sorta di invenzione della persona, ma nasce dentro una comunità in cui matura il desiderio di rispondere al Signore.
Dio che ha iniziato in voi questa opera - ha concluso mons. Cevolotto - la porti a compimento.

Nella foto, il Vescovo nella basilica di Sant'Antonino dopo la messa di ammissione dei nuovi diaconi.

Pubblicato il 7 dicembre 2022

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