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«Educare ad affrontare il fallimento è la sfida per il futuro»

giovani cattolica

 

Uno spazio dedicato all’ascolto e al confronto, per dialogare e supportare i giovani in una fase complessa e delicata della propria vita. È il counseling scolastico, un servizio che anche nella nostra provincia sempre più sta prendendo piede, mettendo insieme attori diversi che ruotano nello stesso universo di relazioni: studenti, genitori, insegnati, educatori, operatori sociali. Se ne è ragionato nel pomeriggio del 3 dicembre all’Università Cattolica in un convegno organizzato dall’associazione “La Ricerca” – che gestisce una rete di sportelli d’ascolto sul territorio - dal titolo “Fatica e bellezza del crescere oggi: il ruolo del counseling scolastico”. Dati, approfondimenti e testimonianze portate da vari esperti del settore hanno dato vita ad un pomeriggio intenso, utile per tirare le fila su quanto si è fatto e per offrire nuovi spunti di riflessione per il futuro a tutti coloro che sono impiegati nel mondo dell’educazione. Ciò che è emerso, è che negli ultimi anni a Piacenza il servizio di counseling si sta poco a poco “sdoganando”. “Negli ultimi tre anni il numero di giovani che si è rivolto ai nostri sportelli è davvero significativo – ha segnalato l’educatrice de “La Ricerca” Elisabetta Balordi -: è importante che si stia affermando una cultura condivisa dell’ascolto, e che accedere a quella porta non sia più spaventoso come una volta”.

TRE ANNI DI COUNSELING, CIRCA TREMILA COLLOQUI - Entrando nel dettaglio dei dati riportati da Balordi emerge come dal 2016 ad oggi - nelle 9 scuole medie della provincia dove è attivato il counseling - sono circa 440 persone le persone ricevute - tra studenti, genitori e insegnanti - per circa 800 colloqui. Su un campione di queste persone, più o meno la metà, si scopre poi come il 75% siano studenti, il 22% genitori e il rimanente 3% insegnanti. Passando alle superiori, nello stesso periodo di tempo - nei 5 istituti della provincia di Piacenza dotati di sportello d’ascolto - sono state 939 le persone che hanno beneficiato del servizio, per 2195 colloqui totali. Il 75% sono studenti, il 19% genitori e il 6% insegnanti. Interessanti anche i dati che riguardano l’età e il sesso degli alunni: il 67% di questi si rivolge a uno sportello nel biennio, mentre solo il 33% nel triennio. La maggior parte sono femmine (67%), in minoranza i maschi (33%).

Tornando invece indietro fino al 2006 - anno in cui sono stati attivati i primi punti counseling - ed arrivando fino al 2019, secondo i dati sono 2350 le persone ricevute tra studenti, genitori ed insegnanti, per un totale di 5300 colloqui. “Le criticità che emergono da questi numeri – ha evidenziato Balordi – riguardano principalmente il rapporto degli studenti con i genitori e con i familiari. Seguono le relazioni affettive e sessuali, quindi problemi legati al rapporto con i compagni di scuola, all’autostima, all’ansia, nonché alla salute e all’abuso di sostanze – alcol e droga – al senso della vita e al lutto”.

“SERVONO ADULTI AUTOREVOLI” - Un quadro articolato e ricco di sfaccettature, che per essere affrontato nella giusta prospettiva deve tenere conto dei profondi cambiamenti che attraversano il mondo e le nuove generazioni. Un aspetto messo in luce da Matteo Lancini, noto psicologo e psicoterapeuta, presidente della Fondazione “Minotauro” di Milano. “La domanda che dobbiamo porci deve essere: con che tipo di adolescenti abbiamo a che fare oggi? – le sue parole –. I ragazzi non sono più trasgressivi ma sono soggetti narcisisticamente fragili, crescono per delusione e non più per opposizione. Ecco perché servono adulti autorevoli che siano capaci di prendersi carico delle complessità di una società che cambia. Educare al fallimento - ha evidenziato -, senza cercare di rieditare tardivamente modelli educativi non più validi, diventa la vera sfida per il futuro”. Al convegno – coordinato da Pierpaolo Triani, docente di Pedagogia presso la Facoltà di Scienze della Formazione della Cattolica – sono intervenuti anche Paolo Savinelli, responsabile dell’équipe Servizi Educativi Territoriali dell’associazione “La Ricerca”; la psicologa e psicoterapeuta Paola Marcinnò e la psicologa e psicoterapeuta Alessandra Zioni dell’Ausl di Piacenza. A loro hanno fatto seguito due testimonianze dal mondo della scuola portate per la scuola Secondaria di Primo Grado dalla professoressa Federica Bassi dell’Istituto comprensivo “Gandhi” di San Nicolò, e per la Secondaria di Secondo Grado dal professore Massimo Trespidi del Liceo “Colombini”.

Federico Tanzi

Pubblicato il 4 dicembre 2019

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