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È vuota una vita senza Dio

 il cammino verso Dio

Oggi la Parola di Dio è tutta centrata sull’effetto che essa provoca nella nostra vita. La parabola del seminatore è la madre di tutte le parabole perché ci ricorda che la Parola è un seme fecondo che Dio sparge con generosità. Così è il cuore di Dio. La Parola è consegnata a ognuno di noi. Se vogliamo, con la grazia di Dio possiamo diventare terreno buono, dissodato e coltivato con cura, per far maturare il seme della Parola. Esso è già presente nel nostro cuore, ma il farlo fruttificare dipende da noi, dipende dall’accoglienza che riserviamo a questo seme. Spesso siamo distratti da troppi interessi, confusi da troppi richiami ed è difficile distinguere, fra tante voci e tanti stimoli, quella del Signore, l’unica che rende liberi.

Dio non si stanca di noi
Se il seminatore è Dio e non si stanca, il suolo è la sostanza di cui è fatta la nostra vita e significa che noi abbiamo dentro noi stessi ognuno di questi terreni su cui far poggiare il seme. Nelle varie fasi della vita noi somigliamo o all’uno o all’altro fondo, ma se la sua semina trova terreni non ben disposti, l’opera di Dio sembrerebbe un fallimento nella vita umana. Invece come la neve e la pioggia scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver fecondato la terra, così sarà della Parola arrivata all’uomo, non ritornerà a Dio senza effetto. Il fallimento dunque non sta in Dio perché il suo cuore continua a generare vita anche nella morte con la resurrezione. Il vero fallimento è dell’uomo che pretende di camminare nella vita senza di lui.

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Lo sguardo che ci cambia

Chiediamoci: “Quanto la mia terra interiore è abitata da Dio?” La Parola incide sulle nostre vite?
Dio è stato innestato nel cuore di ogni cristiano battezzato, per questo continua a perseverare nella semina e indipendentemente da com’è in quel momento il nostro cuore, lui si dona. È questo lo sguardo che può cambiare il nostro atteggiamento di fronte alla Parola, Dio non fallisce perché fin tanto che celebreremo l’Eucaristia, Dio continuerà a salvarci.
Noi perdiamo la possibilità di una vita al suo fianco che sarebbe la cosa più bella che ci possa accadere. Avremmo attraverso la sua voce l’indicazione chiara per la nostra giornata e un conforto per la nostra coscienza, con carità. Vuota è una vita senza Dio, anche se apparentemente nulla manca. Il riscontro di una vita vuota lo vediamo attorno a noi. Oggi possiamo chiedere al Signore di non risparmiarsi dal seminare nel nostro cuore e quando il maligno verrà e cercherà una breccia per insinuarsi e rubarci i nostri frutti, sapremo resistere. La sua sovrabbondanza di grazia ci invita all’ascolto serio del suo volere senza soffocarlo, darlo in pasto agli idoli, lasciarlo bruciare senza radici o seccare. Chi ha orecchi, ascolti e lasci crescere il proprio frutto.

Estratto dalla lectio mattutina
di madre Maria Emmanuel Corradini
Abbadessa del Monastero benedettino di San Raimondo
del 12 Luglio, Mt 13,1-23

a cura di
Gaia Leonardi

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Pubblicato il 3 agosto 2020

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