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La Luce che spezza le nostre tenebre

luceabisso

La carità e l’adesione a Cristo metteranno in luce l’intenzione dei nostri cuori.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi si legge: “Fratelli, ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, ciò che si richiede agli amministratori è che ognuno risulti fedele”.
In questo tempo siamo venuti tutti meno proprio alla fedeltà ed è l’unica cosa cui saremmo tenuti a restare saldi.
La fedeltà è il frutto maturo della libertà.
In questo tempo di pandemia, in cui la nostra libertà è spesso stata incatenata, la nostra fedeltà a Dio e il nostro “sceglierlo” sono stati barattati con altro.

Il Signore ci chiede di rimanergli accanto, di tutto il resto si assume il compito lui.
L’amore è sempre una questione di fede e noi non ne abbiamo abbastanza da credere fermamente che Dio ci ami sopra ogni cosa, ci difende, ci offre se stesso e diventa medico e medicina della nostra anima.
Non gli interessano i nostri profitti e le nostre capacità, a lui interessa il nostro cuore.
Non dobbiamo inventare chissà quali stratagemmi per catturare la sua attenzione perché è da sempre innamorato di noi.
Ci chiede di averne coscienza e di riconoscergli tutto ciò che facciamo e siamo.

San Paolo a un certo punto si sente libero da ogni giudizio, nonostante un tempo ritenesse indispensabile avere buon conto da parte degli altri; inizia a riconoscere Dio e identifica come suo unico giudice il Signore.
Perché abbiamo così paura di comprometterci con Dio?

Dio metterà in luce le oscurità delle tenebre, questo il suo dono più grande. Il nostro rapporto con Gesù metterà in luce le intenzioni del nostro cuore, la verità della nostra carità, la serietà dei nostri rapporti con gli altri e la dannazione del possesso e dell’idolatria.
Se si rimane fedeli a Cristo - che è quello che ci viene richiesto - è immancabile che sarà scoperto ciò che siamo davvero. È anche probabile che gli altri ci faranno guerra e rimarremo da soli, come lo è stato per Pietro, per Paolo e per tutti i santi, ma se questi uomini hanno scelto quella strada, un motivo l’avranno visto.
Certo: Gesù Cristo c’è e il suo amore è vivo e reale e vale la pena nel suo nome perdere tutto, come spazzatura.
Noi così imbrigliati dal giudizio altrui e dalla nostra mancanza di libertà, chiediamo oggi con forza al cuore di Cristo di spaccare la nostra dura cervice e aprire una breccia verso la luce.

Estratto dalla Lectio mattutina
di madre Maria Emmanuel Corradini,
abbadessa del Monastero benedettino di San Raimondo,
del 4 settembre 2020, Vangelo secondo Luca 5,33-39

a cura di
Gaia Leonardi


Pubblicato il 18 settembre 2020

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