Comunicare i sentimenti
“Tesoro, sono a casa!”, il marito rientra a casa di buon umore. Al lavoro ha chiuso un grosso contratto e ha voglia di festeggiare.
Entrato, l'odore di bruciato gli dice che qualcosa è andato storto: la moglie sta buttando nella spazzatura quella che probabilmente doveva essere la cena. Non importa, pensa lui.
“Amore, non sai cosa mi è successo oggi...”, le dice; ma non fa in tempo a continuare che la moglie lo aggredisce: “E la spesa dov'è?”.
La spesa! - pensa lui – me ne sono proprio scordato!
La moglie coglie la sua espressione confusa: “Ecco! Siamo alle solite! Ti chiedo una cosa e tu non la fai mai! Ma è possibile che io non possa mai contare su di te?”, lo aggredisce.
Al sentire quell'accusa ingiusta il sangue gli ribolle nelle vene: “Non puoi mai contare su di me? Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo?”, grida lui, “la verità è che sei proprio un'ingrata!”.
Comunicare i sentimenti
A volte, senza neanche capire bene come, ci troviamo coinvolti in liti furibonde. Una parola inopportuna al momento sbagliato è capace di scatenare una tempesta. E allora ecco che lasciamo che le emozioni prendano il sopravvento; e quando il comando lo cediamo a loro, i risultati possono essere davvero infelici.
In questi termini potrebbe sembrare che sentimenti ed emozioni siano una minaccia per le nostre relazioni. In realtà è l'esatto contrario. Infatti se impariamo a riconoscerli e a gestirli con padronanza, possono diventare strumenti preziosi per costruire rapporti autentici. In particolare è necessario acquisire la capacità di comunicarli in modo costruttivo.
Comunicazioni di qualità
“Non sei la persona che credevo di conoscere” è una frase che può lasciare drammaticamente disorientati quando la persona in questione ha un posto importante nella nostra vita.
È essenziale mantenere aperto il canale della comunicazione con i nostri cari, tuttavia a volte parlarsi non basta: bisogna anche verificare la qualità delle nostre comunicazioni.
Se le conversazioni che tengo oggi con mia moglie si limitano a cose superficiali – le bollette, la macchina nuova dei vicini, il corso di danza della bambina... - e ciascuno poi va avanti con la sua vita, è probabile che tra qualche tempo noi non ci conosceremo più, anche se viviamo sotto lo stesso tetto e la sera ci addormentiamo stanchi sullo stesso divano.
Imparare a identificare i sentimenti che ci attraversano il cuore ogni giorno, e a comunicarli alle persone per noi importanti, invece, ci permette di entrare in un dialogo profondo con l'altro. Ciò che comunichiamo infatti non sono fatti superficiali, uguali per tutti, ma piuttosto la parte più profonda di noi, che esprime l'unicità di quello che abbiamo dentro. È aprire una finestra sul nostro mondo interiore, in continuo cambiamento. È un modo per farci conoscere in maniera profonda dalle persone che amiamo.
Uno strumento prezioso per gestire i conflitti
Diventiamo capaci di comunicare in modo efficace i nostri sentimenti solo quando crediamo fermamente che l'altro non è mai responsabile dei sentimenti che proviamo noi. Diversamente potremmo cedere alla tentazione di infilare tra le nostre parole delle accuse, e allora molto probabilmente il dialogo sfocerebbe in un litigio.
Quando invece comunichiamo con le persone in termini di sentimenti è più difficile rimanere coinvolti in litigi furiosi e in scambi di accuse velenose. Infatti condividere semplicemente il sentimento che si sta provando, senza mai esprimere giudizi o pretese, impedisce alla persona che ci sta davanti di sentirsi minacciata. In questo modo sarà più propensa ad ascoltare e a comprendere quello che vogliamo comunicargli.
Se la moglie della storia iniziale avesse voluto comunicare i sentimenti che stava provando avrebbe potuto dire così: “Sono arrabbiata perché ho bruciato la cena. Provo delusione nel vedere che sei senza le pizze surgelate che mi aspettavo tu comprassi, perché adesso non so come fare con la cena”.
E il marito? Probabilmente non sentendosi accusato, le si sarebbe fatto vicino: invece di trovarsi uno contro l'altra, si sarebbero trovati uno accanto all'altra, e verosimilmente avrebbero potuto iniziare a cercare una soluzione insieme.
26 - Continua
La prossima tappa sarà online lunedì 28 settembre
![]() |
L'Autore
Letizia Capezzali è pedagogista. Laureata presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e con una specializzazione in Pedagogia Clinica, lavora da oltre 15 anni in ambito educativo. |
Pubblicato il 24 settembre 2020
Ascolta l'audio
Le tappe già pubblicate
1. Un percorso per scoprire come imparare ad amare
3. «Non sei abbastanza», una grande bugia
4. «Mio padre è il padrone del mondo»
5. Amàti sempre. Così come siamo
11. Profugo e ricercato a 2 anni
12. Tu sei prezioso
15. Amàti nelle nostre miserie
16. Trovare il bene anche nelle difficoltà
19. Amare sé per amare gli altri
20. Mettere in sicurezza il cuore
24. "Io mi arrabbio perché io..."