Amare ci rende più felici
Perché amare? Perché essere altruisti spendendo il proprio tempo e le proprie risorse per gli altri?
Perché impegnarsi a costruire relazioni positive e durature con le persone che abbiamo accanto?
La scienza risponde: per essere più felici.
Studi condotti in prestigiose università sparse in tutto il mondo confermano ciò che la maggior parte di noi sa già per esperienza: amare ci rende più felici.
Alcuni studiosi dell'Università di Zurigo hanno pubblicato nel 2017 sulla rivista Nature Communications uno studio che collega l'altruismo alla felicità; un'altra ricerca condotta dall'Università di Washington dimostra che chi è ben disposto e aperto ad entrare in relazione con gli altri sperimenta livelli più alti di gioia e felicità.
Relazioni positive e calorose per essere felici
Ad Harvard si è conclusa nel 2015 una ricerca sperimentale sulla felicità durata addirittura 75 anni nella quale si è analizzato il comportamento di 724 ragazzi, seguiti, anno per anno, per 79 anni.
All'inizio della ricerca venne chiesto ai soggetti, allora poco più che ventenni, in che cosa investissero il loro tempo e le loro energie: l'80% di essi mirava a diventare ricco; il 50% a diventare famoso. Dunque fama e ricchezza venivano considerate la via privilegiata per poter realizzare la propria vita.
Tuttavia, i risultati finali della ricerca mostrarono che i soggetti più felici non erano tanto i più ricchi o i più famosi quanto piuttosto coloro che nel corso della loro vita erano riusciti a costruire il maggior numero di relazioni interpersonali positive e calorose.
La ricerca dunque mostrava che la felicità è legata alla qualità e al numero di relazioni che instauriamo nella nostra vita: le persone che da anziane hanno più legami famigliari e amicali profondi e calorosi, e si sentono parte integrante della loro comunità, hanno più salute e vivono più a lungo.
Chi può contare su buone relazioni riesce a sopportare di più il dolore e anche la sua memoria dura più a lungo.
Al contrario, secondo la ricerca, le persone più sole sono le meno felici e le più soggette non solo a malattie ma anche a decadimento cognitivo.
Il successo non fa la felicità
Alla luce dei risultati di queste ricerche scientifiche, può essere utile dare uno sguardo anche alla nostra vita di oggi interrogandoci sulla direzione che le abbiamo dato.
Anche noi siamo spinti dal desiderio di vivere un'esistenza felice: non siamo i primi né saremo gli ultimi a cercare di fare di tutto per poter realizzare pienamente la nostra vita. È l'obiettivo dell'uomo di ogni tempo. Il problema è capire cos'è che rende veramente felice l'uomo.
I mass media vorrebbero venderci l'idea che la realizzazione di una vita piena si ottenga raggiungendo successo e ricchezza: sarai felice quando tutti ti ammireranno.
Ogni volta che accendiamo la TV, uomini e donne sorridenti, lussuosamente vestiti e determinati si propongono come modelli da imitare (e da invidiare), alimentando una cultura del “confronto” che finisce solo per accrescere il nostro senso di inadeguatezza. È una lotta impari, perché conosciamo perfettamente la nostra vita, nelle sue luci e nelle sue ombre, ma raramente ci vengono mostrate le “ombre” immancabilmente presenti anche nelle vite apparentemente perfette di chi vive sotto i riflettori. Poco conosciamo dei dolori e dei drammi che vivono a telecamere spente o del prezzo che hanno dovuto pagare per ottenere una fama e un successo che alla fine, come ci dimostra anche la scienza, non sono nemmeno determinanti per vivere felicemente.
“Love is the answer”
Al contrario, costruire relazioni significative con le persone che fanno parte della nostra vita, aprirci agli altri in una logica altruistica, investire le nostre risorse non solo per noi ma anche per gli altri possono attirare verso di noi la vera felicità.
Amare ed essere amati: in definitiva è ancora questa la risposta più autentica al desiderio di felicità che ci portiamo nel cuore. Ce lo dice la scienza e ce lo dice anche Gesù.
Nel donarci agli altri in maniera altruistica noi sperimentiamo gioia e ci realizziamo nel costruire relazioni di comunione con gli altri.
Alla luce di questo, dove stiamo investendo oggi le nostre risorse?
37 - Continua
La prossima tappa sarà online lunedì 10 novembre
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L'Autore
Letizia Capezzali è pedagogista. Laureata presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e con una specializzazione in Pedagogia Clinica, lavora da oltre 15 anni in ambito educativo. |
Pubblicato il 5 novembre 2020
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Le tappe già pubblicate
1. Un percorso per scoprire come imparare ad amare
3. «Non sei abbastanza», una grande bugia
4. «Mio padre è il padrone del mondo»
5. Amàti sempre. Così come siamo
11. Profugo e ricercato a 2 anni
12. Tu sei prezioso
15. Amàti nelle nostre miserie
16. Trovare il bene anche nelle difficoltà
19. Amare sé per amare gli altri
20. Mettere in sicurezza il cuore
24. "Io mi arrabbio perché io..."
25. Le nostre "spie" interiori
30. Il diritto di vivere le emozioni
33. Quando i sentimenti cercano di dirci qualcosa