Verso il referendum: il nuovo Senato
Nuovo approfondimento sul nostro settimanale sui temi del referendum costituzionale del 4 dicembre: dopo aver affrontato il punto del superamento del bicameralismo paritario (vd pag 7 del 4 novembre), vengono affrontati i punti relativi a riduzione del numero di parlamentari, contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni e soppressione del Cnel.
“Cento senatori (anziché gli attuali 315) saranno sufficienti a rappresentare le istanze di Regioni e Comuni, senza ricevere indennità: per lo Stato il risparmio a regime sarà superiore a 150 milioni. L’abolizione definitiva delle Province dalla Costituzione impedirà che esse possano essere riproposte in futuro. (...) Da tutte queste misure, si potranno ricavare fino a 320 milioni”, afferma il Comitato per il Sì, relativamente ai punti in esame.
“La riduzione del numero dei senatori comporterà un risparmio che, secondo la Ragioneria Generale dello Stato, sarà contenuto: 9 milioni, ai quali si aggiungeranno 40 milioni derivanti dalle indennità, non più corrisposte ai senatori”, afferma invece il Comitato per il No. E poi: “oltre a quello derivante dalla confusione del riparto della competenza legislativa tra Stato e Regioni, si profilerà un conflitto tra le due Camere, determinato da un procedimento legislativo farraginoso e non chiaro circa i poteri del Senato”.
Leggi il servizio a pag. 9 dell’edizione di giovedì 17 novembre 2016