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Risvegliata alla vita

Ilaria, l’attentato di Londra e la Medaglia miracolosa

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“Se riesco a recuperare la mia vita, aiuterò gli altri che non hanno più motivazioni per andare avanti”.
Ilaria Cella, piacentina trapiantata a Londra, nel 2005 era sull’autobus numero 30 sul quale esplose una bomba, la terza di una serie di attentati terroristici che colpirono la capitale britannica. Ne uscì indenne, ma a pezzi. Nello zaino aveva la Medaglia miracolosa, con l’immagine della Madonna che venne affidata a Caterina Labouré nella prima metà dell’Ottocento durante un’apparizione a Parigi, nella casa delle Figlie di san Vincenzo de’ Paoli di Rue du Bac.

Le conseguenze dell’attentato l’hanno costretta a ripartire da zero. Si rivede, Ilaria, nel pastore addormentato che riceve l’annuncio di gioia dell’angelo, ritratto nel dipinto del Guercino che ha fatto da filo conduttore al percorso dell’Avvento diocesano.
“Io credevo anche prima dell’attentato. Oggi però sono più vigile, mi rendo conto delle grazie che ho avuto, soprattutto di quelle meno eclatanti, ma altrettanto grandi. In molti mi hanno detto di aver pregato per me; è in virtù di quelle preghiere, di quegli angeli, che ho potuto dire: io non mollo”.

Leggi l’articolo a pagina 22 dell’edizione di giovedì 22 dicembre 2016

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