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La riforma protestante, che vede in Martin Lutero l’iniziatore e l’indiscusso protagonista, è l’argomento oggetto di studio del corso seminariale organizzato dal gruppo Sae di Piacenza, che con la guida del biblista padre Giuseppe Testa, propone ogni anno un’attività di approfondimento di temi storici e/o teologici. Gli incontri sono organizzati dalla professoressa Lucia Rocchi. Presente  anche il pastore della chiesa metodista Antonio Lesignoli.
La scelta è stata motivata dalla ricorrenza dei cinquecento anni dalla data di inizio convenzionale della riforma protestante. Alla vigilia della festa di Ognissanti del 1517, infatti, il “magister” e frate agostiniano Martin Lutero affisse un testo articolato in 95 tesi sul portone della cattedrale di Wittenberg, in Germania, per sostenere le sue argomentazioni in merito all’allora diffusa pratica dell’acquisto delle indulgenze da parte dei fedeli per accedere ai meriti che avrebbero portato alla salvezza dell’anima.  

DALLA RIFORMA PROTESTANTE A CALVINO. Il testo esaminato da padre Testa per proporre l’argomento è un manuale di studio ampiamente in uso da molti anni per la chiarezza dell’esposizione che lo rende adatto ad un pubblico colto ma non specialistico. Il titolo è “Il pensiero della riforma” dell’autore Alister E. Mc Grath, casa editrice Claudiana, nella terza edizione inglese del 1999 (edizione italiana del 2000). L’autore è un sacerdote anglicano del nord Irlanda e il testo, corredato da tre indici, è alla sua decima ristampa, confermando così l’ampia diffusione del medesimo tra gli aspiranti conoscitori dell’argomento. “Tuttavia il testo presenta alcuni difetti – fa presente padre Testa – primo tra tutti la mancata menzione degli intrecci tra le idee religiose dell’epoca e la storia politica e militare della stessa, eventi questi che portarono agli avvenimenti della riforma”.

Leggi articolo alla pagina 18 dell'edizione di venerdì 11 marzo 2016

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