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11roveleto

 

Sono ovunque, nessuno può dire di non conoscerne almeno uno: un dirimpettaio del proprio palazzo, una famiglia incontrata al parco o forse un compagno di classe del proprio nipote. Sono i poveri, alcuni degli otto milioni di persone che in Italia vivono in uno stato di povertà assoluta. Poveri che turbano, che fanno destare giudizi e giustificazioni; poveri circondati da indifferenza ma anche da condivisione ed accoglienza. Ma nessuno è la propria indigenza e il gruppo Caritas di Roveleto opera proprio in questa direzione: dare cibo e ascolto, senza mai togliere dignità. Una Caritas che ha tentato di occuparsi anche di povertà relazionale e di reti sociali, quella che colpisce tanti anziani; ma qui la strada da percorrere è ancora tanta.

Fame di cibo e di attenzione. “la Caritas a Roveleto ha iniziato ad operare nel giugno del 2010 - ha sottolineato Laura Rizzi, referente del servizio - ; i servizi offerti sono il Centro di ascolto e la distribuzione di generi alimentari”. Un servizio che attualmente va incontro a 35 famiglie (tutte con figli a carico) e tutte residenti nel Comune, tra le quali ben 12 sono famiglie italiane. Quasi il 30% delle famiglie aiutate sono nuclei familiari che hanno visto precipitare la loro vita a causa della crisi economica. “Le persone vengono da noi perché hanno perso il lavoro o perché hanno un reddito insufficiente per mantenere la famiglia -ha chiarito la Rizzi-. I primi anni in cui abbiamo attivato il servizio venivano persone che ora non vengono più, alcune hanno una maggiore tranquillità economica mentre altre si sono trasferite; in questo ultimo anno, abbiamo visto passare oltre 210 persone, includendo anche i passaggi occasionali”.

Leggi articolo alla pagina 22 dell’edizione di venerdì 25 marzo 2016

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