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8 per mille, perché firmare per la Chiesa cattolica

Pensionati e lavoratori dipendenti possono trovare nelle parrocchie 
le schede per scegliere 
la destinazione dell’8 per mille dell’Irpef

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Si avvicina il tempo di presentare la dichiarazione dei redditi in cui è possibile, fra le altre cose, scegliere a chi destinare l’8 per mille del gettito Irpef.
A questo riguardo – precisa Romolo Artemi, responsabile in diocesi del settore del Sovvenire – va precisato che ogni firma a favore della Chiesa cattolica ha il valore di stima e fiducia verso la Chiesa stessa. Mi preme perciò ricordare che tutte le persone che hanno un reddito possono fare la scelta per la destinazione dell’otto per mille delle tasse IRPEF versate dal popolo italiano. Chi farà la dichiarazione tramite il 730 o l’Unico 2016 deve perciò ricordare all’operatore del CAF o del libero professionista la propria scelta a favore della Chiesa Cattolica”.


Un appello a pensionati 
e lavoratori dipendenti

“Desidero rivolgermi – aggiunge - soprattutto a quelle persone che non sono obbligate a presentare la dichiarazione dei redditi, sono tutti i pensionati, o lavoratori dipendenti che sono proprietari solo della casa dove abitano e non hanno detrazioni fiscali da dichiarare. Sono proprio a queste persone cui rivolgiamo un caldo appello, soprattutto ai pensionati INPS a cui da anni non arriva al proprio domicilio il CU”.
“Di conseguenza, avere il modulo per esprimere la scelta dell’otto per mille diventa difficoltoso e spesso costa. Per questa ragione la Chiesa Cattolica mette a disposizione in tutte le parrocchie, i moduli sostitutivi del CU”.

1apr15 frase“Il modulo - precisa Artemi - è semplice da compilare a mano, possibilmente in stampatello: basta scrivere il proprio codice fiscale, cognome e nome, sesso, la data, il Comune e la provincia di nascita”.
“Sul retro del foglio - prosegue Artemi - si trova invece lo spazio per la destinazione del 5 per mille, dell’IRPEF versata, per favorire le ONLUS, o finanziare la ricerca scientifica e le università, la ricerca sanitaria, le attività di tutela dei beni culturali, o sostenere le attività del Comune di residenza o attività sportive. Va scritto il codice fiscale dell’ente che vogliamo favorire”.
“È anche previsto di destinare il due per mille della propria IRPEF versata a favore dei partiti politici. Da quest’anno si può destinare anche il due per mille dell’IRPEF versata a favore delle associazioni culturali mettendo il codice fiscale dell’ente scelto. è necessario poi apporre la firma in fondo alla pagina”.

“Riguardo alla scelta di destinare l’8 per mille alla Chiesa cattolica, le motivazioni di questo gesto di solidarietà sono molteplici. La prima e più importante - dice ancora Artemi - può essere dettata dalla nostra fede. La seconda è la fiducia che le nostre offerte vanno a buon fine”.
Per agevolare la consegna, si possono lasciare i moduli compilati in parrocchia, che avrà cura di farli pervenire in Curia all’ufficio del Sovvenire che s’impegna a consegnarli alla Posta centrale di Piacenza entro il mese di giugno.
1apr15 tabpc15È possibile contattare per qualsiasi problema l’Ufficio del Sovvenire sia telefonicamente allo 0523.308302 nelle mattinate di lunedì, mercoledì e venerdì oppure via e-mail scrivendo a o a .
Romolo Artemi rilancia l’invito a chi desidera impegnarsi nella propria parrocchia per diventare incaricato parrocchiale dell’8 per mille; dovrà innanzitutto rivolgersi al parroco e poi prendere contatto con il Sovvenire in diocesi.


La Chiesa restituisce dieci volte tanto

“A fronte di un miliardo di euro o poco più, la Chiesa cattolica restituisce in servizi e opportunità dieci volte tanto”.
Così mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, in un’intervista al Sir nei mesi scorsi parlava dei fondi dell’8 per mille e del loro impiego.
Migliaia d’interventi per la carità e la pastorale a livello nazionale e nelle 226 diocesi italiane, soldi investiti in progetti caritativi e umanitari anche nei Paesi in via di sviluppo e per il sostentamento dei sacerdoti diocesani impegnati nelle parrocchie o in missione.
Nel 2015, dopo l’alluvione che a settembre ha colpito ampie aree del piacentino, la Cei in base ai fondi 8 per mille, ha stanziato aiuti per 400mila euro su richiesta del vescovo Ambrosio.

Da parte sua Matteo Calabresi, responsabile del Servizio per la promozione del Sostegno economico alla Chiesa cattolica, confermava nel 2015 “il trend in diminuzione delle firme alla Chiesa per i dati riferiti alle dichiarazioni fiscali del 2012. L’anello debole della promozione - secondo il responsabile nazionale - sono i sacerdoti che forse spinti dal pudore del «non sappia la mano sinistra di ciò che fa la destra» evitano di parlare di risorse economiche e di denaro. Al contrario i fedeli apprezzano molto che se ne parli. Sembra che il meccanismo dell’8 per mille venga vissuto dai sacerdoti come un qualcosa di assodato, scontato, di conseguenza la promozione è un’attività che deve essere portata avanti da altri. Far capire cos’è l’8 per mille, i valori alla base del meccanismo, le ricadute positive sulla popolazione e come vengono spesi i fondi sono notizie che alla gente interessano molto”.

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