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Chissà, forse la musica o la messa in scena, o la bravura nota da qualche tempo dei ballerini poiché si tratta di un capolavoro cui si dedicano solo artisti esperti, fatto sta ed è che la rappresentazione dello Schiaccianoci è sempre una festa che avvince gli spettatori.

Domenica 14 gennaio il teatro Municipale di Piacenza era pieno in tutti i posti disponibili, anche perché si trattava di uno spettacolo la cui regia è stata affidata all’italiano Amedeo Amodio, un talentuoso di cui si apprezzano gli impegni teatrali.
I costumi e le invenzioni sceniche vanno all’estro di Emanuele Luzzati e la musica avvincente risale al genio di Petr Il’ic Cajkovskij.
A tutto questo va aggiunto la bravura di tutto il Corpo di ballo Daniele Cipriani entetainment.

Per prima cosa la musica: avvincente e colma di poesia, arie romantiche, una dopo l’altra, ancora più godute perché a esse s’intrecciavano precisi passi di danza di tutto il corpo di ballo, sulla quale tuttavia spiccavano la prima ballerina Anbeta Toromani e il primo ballerino Alessandro Macario.
A dirla tutta questi due artisti sono stati applauditissimi, lei per la leggerezza con cui ha danzato, la disinvoltura e la sicurezza, lui per il vigore, l’equilibrio e l’intensa partecipazione.

La regia è stata un susseguirsi di piccole e grandi sorprese, riuscite come richiedeva del resto anche la trama dello spettacolo.
A un certo punto s’è presentata in scena un’emozionante nevicata. È stata questa una parte molto applaudita, con il susseguirsi delle danze di carattere: ballo spagnolo, cinese, russo sino al magnifico valzer dei fiori, al pass de deux e agli "a solo" finali.

Il pubblico ha gradito ed applaudito molto, a scena aperta e nel festoso finale.
Tra i commenti degli spettatori, giunti anche da altre città, se ne sono ascoltati molti di viva soddisfazione.

Luigi Galli

Ascolta l'audio

Pubblicato il 18/1/2018

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