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«Il Ceis è nato nella nostra cucina»

Un libretto su Benito Castellani, tra i pionieri de “La Ricerca” 

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“Don Giorgio, mi drogo, aiutami”. Nasce dal grido d’aiuto di una studentessa di 18 anni che don Giorgio Bosini aveva conosciuto quand’era assistente dell’Azione Cattolica Ragazzi l’associazione “La Ricerca Onlus” che nel 1980 porta a Piacenza l’intuizione del Progetto Uomo di don Mario Picchi.
Il germoglio di questa realtà è spuntato nella cucina di Benito e Gabriella Castellani.
L’sos lanciato a don Bosini - che dei Castellani era grande amico - ha smosso persone, creato incontri, tessuto relazioni. Si è partiti con una cena a casa Castellani, si è arrivati alla nascita del Ceis, poi diventato associazione “La Ricerca Onlus”.

A questa umanità ferita e allo sbando, che trascina con sé le proprie famiglie, Benito Castellani si è dedicato fino alla fine mettendo a disposizione dell’associazione la sua professionalità di informatico, ma anche la sua carica umana e la sua fede.

È dedicata a lui la nuova uscita, a firma di Barbara Sartori,  della collana “Il centuplo quaggiù e l’eternità”, che gli abbonati al nostro settimanale ricevono in omaggio con l’edizione de il Nuovo Giornale del 1° dicembre (il libretto è anche disponibile in redazione).

Volto noto del volontariato piacentino (è stato anche vicepresidente di Svep), Benito insieme alla moglie Gabriella è stato - oltre che tra i pionieri de “La Ricerca” - uno degli attivi protagonisti della nascente parrocchia di San Giuseppe Operaio, ideatore, con gli amici, di mille iniziative di aggregazione, dalle società sportive del quartiere alla “Festa da Steimbar”.

Leggi l’articolo a pag. 14 dell’edizione di giovedì 1° dicembre 2016

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