Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

La “differenza di stirpe” è all’origine di molte liti coniugali

11famigliascarma


Emanuela sta con il suo ragazzo da un anno e vogliono sposarsi. “I miei genitori non abitano insieme e anch’io vivo da sola. Vado a trovarli lo stretto necessario - racconta -. Lui invece ha una bella famiglia ma mi disturba che sia un po’ troppo appiccicosa. Bisogna sempre andare a trovarli, parlarci, i pranzi...”.

11scarmagnani libroÈ un tipico esempio di “differenza di stirpe”, ampiamente sottovalutata ma all’origine di molte discussioni coniugali.
“Oggi le coppie si considerano come una monade sganciata dal contesto - commenta il consulente familiare Marco Scarmagnani, che più volte è stato ospite in diocesi per incontri con genitori e sposi -. Invece lo sappiamo bene che non siamo nati sotto il cavolo, veniamo da una famiglia concreta fatta di miti e riti, di grandi virtù e di debolezze. Se la differenza di genere garantisce il ricambio del patrimonio genetico e la meravigliosa danza della complementarietà tra uomo e donna, la differenza di stirpe rinnova gli sposi perché li invita ad incrociare due rami familiari per farne uno nuovo, originale ma anche sulla linea di sviluppo di due famiglie precedenti, che sono 4, e poi 8, risalendo di generazione in generazione...”.

Quella di Emanuela è solo una delle esperienze di coppia che Scarmagnani ha raccolto nel suo libro “Maschile & Femminile”, frutto della rubrica che tiene sulla rivista “Sempre” legata alla Comunità Papa Giovanni XIII di don Benzi.

Scarmagnani tornerà a Piacenza il 6 aprile nella sede di Stradone Farnese de “La Ricerca” per parlare di educazione (ore 21) e il 30 marzo alla parrocchia di Pittolo per incontrare le coppie (ore 21).

Leggi l’articolo nello Speciale Sposi del Nuovo Giornale del 23 marzo 2017

Aggiungi commento


Codice di sicurezza
Aggiorna

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente