Giovani in missione
Camilla Faverzani, Francesca Rimondini, Alberto Rossi (nell'ordine, nelle foto): tre giovani che hanno scelto di trascorrere un periodo della loro vita nelle periferie del mondo. Nello Speciale Piacenza Missionaria raccontano le loro esperienze.
Alberto Rossi, in Bolivia con Kamlalaf e Mlal, ha riscoperto la fede grazie e ai poveri. Al ritorno dal primo viaggio nel Paese sudamericano, quasi cinque anni fa, ha testimoniato la sua esperienza nelle scuole, nelle parrocchie e presso varie associazioni. “Dal viaggio è nata per me anche una proficua collaborazione con la Caritas e un’inattesa riscoperta della fede, dalla quale mi ero allontanato negli anni dell’adolescenza”, afferma. Nell’agosto 2016 Alberto è diventato lui stesso accompagnatore di un gruppo di ragazzi in missione con il progetto Kamlalaf.
“Il mio viaggio regalo dopo la maturità? In Kenya.... E mi ha cambiato la vita”: Camilla Faverzani inizia così a raccontare la sua esperienza di volontariato nel 2013 al Cottolengo Centre di Nairobi, orfanotrofio che ospita 80 bambini sieropositivi da 0 a 18 anni, seguita nel dicembre dello scorso anno da un viaggio sempre nella capitale kenyana per tenere un corso di formazione sull’empatia e la relazione d’aiuto al personale in loco e per creare istruzioni operative destinate alle infermiere su come gestire in sicurezza ed efficacia i bambini sieropositivi.
Francesca Rimondini racconta le sue esperienze di missione in Africa e della nascita della sua vocazione “sotto il portico di Veano, nell’estate della mia maturità alle superiori, ascoltando testimonianze di persone che avevano vissuto esperienze di volontariato. Pensai: farò l’infermiera e andrò in Africa. Quindi studiai da infermiera”.
Francesca è stata più volte in Costa d’Avorio in un ospedale e un orfanotrofio per bambini sieropositivi di 0-2 anni, poi in Benin in un ospedale del Fatabenefratelli, successivamente a Dondi nell’ospedale della missione di padre Romano Segalini. Quest’anno è stata a Lengesim, in Kenya.