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Dall’angoscia alla speranza

La potenza dei gruppi di auto mutuo aiuto

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Nella vita, Andrea di situazioni dolorose ne aveva già passate, ma non ha difficoltà ad ammettere che è stata la separazione quella che l’ha “ribaltato”.
La notizia è arrivata come “un pugno nello stomaco”. “Non ho avuto alcun margine di trattativa per cercare di salvare il mio matrimonio, quindi il mio primo pensiero è andato a nostro figlio, che allora aveva tre anni. Sarei andato anche dal diavolo - dice chiaro e tondo - pur di capire come proteggerlo. Sapere che avremmo causato dolore a lui, un innocente, l’unico che non ha avuto possibilità di scegliere, mi dava angoscia”.

Ha ritrovato una speranza grazie ai gruppi di auto mutuo aiuto che l’associazione “La Ricerca” organizza nella sede di Stradone Farnese.
Tre le proposte: per i genitori separati, per chi deve affrontare un lutto e per chi sente la fatica dell’assistenza a un familiare malato o disabile.

“Quando uno ci si trova in mezzo, la speranza non la vede. Non pensa neanche di potersela permettere”. Anna Papagni, referente dei gruppi per l’associazione, conosce bene il dramma di chi guarda i suoi progetti sfaldarsi.
“Penso alle demenze senili, molte sono precoci: 65, 66 anni - spiega, parlando dei gruppi rivolti ai caregivers -. Ci sono coppie, attive nel volontariato, che vedono la loro quotidianità stravolta da una malattia invalidante. Il rischio è di chiudersi dentro la propria solitudine. Ma in attesa di cosa?  Il gruppo ti aiuta a darti degli strumenti per attraversare, non da solo, un tempo faticoso”.

I piccoli grandi miracoli del percorso hanno tanti volti. Per Anna e Marco è stata la decisione, che prima sembrava impossibile, di sposarsi. “Ci sentivamo in colpa all’idea di andar via di casa per costruire una famiglia nostra - confessa Anna -. Pensavamo di non potercelo «permettere». Il gruppo ci ha aiutato a capire che non era così”.

Leggi il servizio a pagina 3 dell’edizione di giovedì 12 ottobre 2017

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