Fake news: a chi convengono?
L’approfondimento come antidoto: l’inviato di Avvenire Nello Scavo
“Quando acquistiamo qualcosa su internet e usiamo la nostra carta di credito siamo sempre molto attenti perché abbiamo paura di prendere una fregatura e che qualcuno ci rubi la nostra identità. Attenzioni che i lettori, ma anche gli stessi giornalisti, non hanno quando si tratta di notizie”. Parte da un esempio l’inviato di Avvenire Nello Scavo, che parteciperà al convegno sabato 27 gennaio al centro “Il Samaritano” per il patrono dei giornalisti, per spiegare come proliferano le notizie false. “C’è un problema culturale - continua - da parte di chi fruisce delle notizie: oggettivamente certe bufale fa comodo farle circolare e a qualcuno piace leggerle”.
Come quella che il regista statunitense Michael Moore ha fatto girare subito dopo l’elezione di papa Francesco: la foto del generale Videla che prende la comunione da un sacerdote che sembra Bergoglio. “Mi bastò fare una verifica per appurare che si trattava di un altro sacerdote argentino. Moore si scusò ma quella foto ancor oggi torna fuori”.
“Deontologia: fare giornalismo al tempo delle «fake news»” è il tema della mattinata di formazione che inizia alle ore 9.30.
Tra i relatori, anche il vescovo mons. Ambrosio, Massimiliano Padula, docente di sociologia dei processi culturali e comunicativi alla Pontificia Università Lateranense e presidente “Copercom” e il presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna Giovanni Rossi.
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Pubblicato il 26/1/2017