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In ricordo di don Giuseppe Borea

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Si è tenuta nella cappella del cimitero di Piacenza la celebrazione eucaristica presieduta da don Giuseppe Basini, vicario episcopale della città in memoria di don Giuseppe Borea, il sacerdote della parrocchia di Obolo ucciso da un plotone di esecuzione della Repubblica sociale proprio davanti al cimitero il 9 febbraio 1945 quando aveva solo 34 anni.

Nato a Piacenza il 4 luglio 1910, don Borea ha speso la sua vita ad aiutare gli altri e dedicando anima e corpo alla sua parrocchia di Obolo e alle famiglie che ne facevano parte. Alla fine della Seconda guerra mondiale ha abbracciato gli ideali della Resistenza senza però denigrare chi ne abbracciava altri, la sua missione in quel periodo era aiutare tutti, che fossero partigiani o fascisti, per lui erano tutti fratelli, tanto che nemmeno appena prima di essere fucilato ha lasciato trasparire il minimo segno di rancore, anzi, ha pregato per il perdono dei suoi assassini.
Don Borea ha vissuto a fondo la sua vita, come ha ricordato don Basini durante la celebrazione in sua memoria, e la sua “santità” sta proprio nell’essere stato uomo fino in fondo e aver aiutato gli uomini tutti: “Don Borea si è lasciato interrogare dalla sua coscienza e dalle esigenze della sua comunità - ha detto il Vicario - e, soprattutto, ha saputo ascoltare. Ascoltare oggi è molto difficile, è più facile chiudersi in se stessi, nelle proprie ideologie e dimenticarsi degli altri. Don Borea invece è stato un uomo libero, libero di servire l’uomo, appassionato, con un’appartenenza a degli ideali, ma non esclusiva, ha vissuto il suo sacerdozio a servizio di tutti pur abbracciando la causa della Liberazione”.
Don Basini ha anche invitato l’assemblea a interrogarsi sulle proprie responsabilità: “Dobbiamo chiederci se anche noi viviamo le nostre responsabilità come don Borea - ha detto - se abbiamo la stessa passione per la libertà, per la giustizia e i diritti. Anche noi possiamo essere seminatori di perdono e speranza non pensando al nostro tornaconto personale ma al bene della nostra città”.
Al termine della celebrazione è stata posta la corona di alloro sulla tomba di don Borea.
Come ha ricordato il presidente provinciale dell’Associazione partigiani cristiani, Mario Spezia, sono oggi in atto le verifiche per capire se si possa avviare un processo di beatificazione per don Giuseppe Borea.

Mariachiara Lunati

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Pubblicato il 9 febbraio 2018

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