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Stop al commercio di armi

La guerra in Siria e la denuncia del vescovo caldeo di Aleppo

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“Le potenze internazionali fanno la guerra sulla terra dei siriani. Mammona, il denaro, è la prima forza in campo in Siria. Il Papa ha parlato spesso del commercio di armi. Ecco, chiediamoci chi produce armi nel mondo”: è una netta condanna quella che mons. Antoine Audo, vescovo caldeo di Aleppo e presidente di Caritas Siria, lancia da Roma, dove ha partecipato a un incontro alla sede di Caritas Internationalis.

Punta il dito sulle interferenze esterne e accende i riflettori sulle responsabilità dell’Occidente anche Samaan Daoud, cristiano di Damasco, rifugiato in Italia, che più volte ha guidato – quando faceva la guida turistica ai pellegrini nel suo Paese – i parrocchiani della Santissima Trinità alla scoperta delle testimonianze di fede e cultura della Siria. E scopre il velo su un’informazione unilaterale dove a fare notizia sono soltanto alcune vittime.
“Perché l’Europa si sveglia adesso per 350mila persone che vivono ad Aleppo est e non per il milione e mezzo della zona ovest che vivono assediati dai cosiddetti ribelli moderati?”.


Leggi il servizio a pagina 8 dell’edizione di venerdì 21 ottobre 2016

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