Dio è più forte del male
La figura dell’esorcista, cioè di quel sacerdote a cui un vescovo affida il compito di verificare chi è posseduto dal demonio, si trova anche nel Vangelo e il relativo ministero è esercitato in nome di Gesù Cristo come servizio alla Chiesa. Il francescano padre Contardo Montemaggi ha esercitato questo ministero soprattutto nella diocesi di Forlì, è stato protagonista del 69° evento collaterale della Salita al Pordenone dal titolo ”L’esperienza di un esorcista”, tenutosi nel Convento di Santa Maria di Campagna il 28 giugno scorso.
A presentarne la figura, il superiore padre Secondo Ballati, il quale ha spiegato che il vero nome di padre Contardo è Corrado; era usanza tipica - ha aggiunto - cambiare nome una volta diventati religiosi, in quanto era un modo per sottolineare il cambio di stile di vita.
Quando incontro le persone nel ministero della confessione – sintetizziamo le parole di padre Contardo - cerco di capirle su un piano umano e spirituale, cercando di aiutarle a diventare consapevoli delle loro situazioni, soprattutto nel rapporto con se stessi, con la famiglia e nelle relazioni sociali. Il primo dono che deve avere un pastore è quello dell’ascolto. Ho una vita piuttosto intensa, il mio telefono squilla continuamente per richieste più disparate. Una via da consigliare sempre, oltre all’accompagnamento spirituale, è la preghiera che aiuta molto, e poi la confessione che mostra che Dio è più potente di ogni male.
E i casi di possessione demoniaca? Il corpo dell’uomo - sottolinea padre Contardo - non vuole il demonio, cerca di rigettarlo in tutti i modi. Accade però che quando si fa del male in modo serio, ci si mette nella condizione di essere posseduti, di far entrare il male dentro di noi. La persona in questione è la prima a soffrire. Ci sono alcuni ambienti, come le messe nere e le sedute spiritiche, che invogliano la venuta del demonio, ma un’esperienza negativa da non sottovalutare è anche quando si fa del male senza saperlo.
Padre Secondo ha concluso illustrando l’esorcismo avvenuto nel 1920 in Santa Mariandi Campagna e messo su carta da Pier Paolo Veronesi, una sorta di vademecum su come avviene un esorcismo. Il testo è conservato attualmente nell’Archivio della Provincia Francescana a Bologna.
Emanuele Maffi
Pubblicato il 29 giugno 2018
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