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Salvare la montagna attraverso l'Università

panorama di bobbio

Salvare la montagna dallo spopolamento passando per l’università. Da qui parte la risoluzione a prima firma del consigliere regionale piacentino del Partito Democratico Gian Luigi Molinari. L’idea sarebbe quella di realizzarla a Bobbio.
“È prioritario – spiega il consigliere insieme alla collega Katia Tarasconi - leggere e saper cogliere le vaste potenzialità e specificità del territorio montano e saperle mettere a valore anche attraverso le capacità delle persone e della comunità che lo vive”. “Per questo, l'esperienza che c'è in Lombardia con Unimont (Università dedicata alla Montagna), da parte dell'Università degli studi di Milano, rappresenta un'ulteriore opportunità per approfondire le tematiche legate allo sviluppo montano e alla formazione di giovani imprenditori o studiosi dei fenomeni legati allo spopolamento, vista anche la disponibilità di diverse aree appenniniche di mettere a disposizione le sedi in cui realizzare le attività, come è il caso, ad esempio, della provincia di Piacenza e del Comune di Bobbio e dei Comuni dell'Appennino Modenese”.
Dunque gli esponenti dem impegnano l'esecutivo regionale “a sviluppare le attività universitarie inerenti allo sviluppo della montagna anche attivando contatti istituzionali con Unimont, verificando costi e organizzazione dei corsi; a promuovere e sostenere le relazioni istituzionali e le forme di collaborazione, ideazione e progettazione comune tra le Università attive sul territorio regionale e Unimont, attraverso gli strumenti più idonei ed efficaci per avviare, nel caso le verifiche dessero esito positivo, tutte le attività necessarie ad attivare già dal prossimo anno accademico «l'Università dell’Appennino», intesa come luogo di elaborazione e creazione di professionalità per il rilancio e la sperimentazione di azioni innovative e di ricerca per tutta la dorsale appenninica italiana e di tenere costantemente aggiornata l'Assemblea”.

Pubblicato il 17 ottobre 2018

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