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Reading don Camminati: «la bellezza è incontro con Dio, ma ha bisogno di noi»

reading camminati ricci oddi FotoDELPAPA 4

 

“Se tutto questo dolore non allarga i nostri orizzonti e non ci rende più umani, liberandoci dalle piccolezze e dalle cose superflue della vita, è stato inutile. Arrivo sempre alla stessa conclusione: la vita è bella”. Inizia così, con pagine tratte dal “Diario” di Etty Hillesum (Adelphi) e lette dalla giornalista Barbara Tondini, la seconda tappa del reading itinerante in ricordo di don Camminati (responsabile della Pastorale giovanile e assistente dell’Ac), nei chiostri della basilica di Sant'Antonino. Un appello a restare umani anche tra gli orrori più atroci, come quelli dell'olocausto, che dipende da noi: “Ci si interroga sul senso della vita” – scrive l'autrice olandese deportata e morta ad Auschwitz – , ma per questo bisogna vedersela esclusivamente con sé stessi e con Dio”.

La bellezza attraverso le meraviglie del Creato

Un'iniziativa a tappe quella del reading di domenica 19 marzo pensata per ricordare don Camminati a tre anni dalla morte, una formula a lui da sempre molto cara: come lettore, amante di dialogo riflessione e bellezza, e dedicatario in via Scalabrini 65 della Camoteca; uno spazio che conserva il suo patrimonio librario, messo a disposizione di chi lo voglia consultare o prendere in prestito. Un percorso a tre fermate quindi, in memoria del sacerdote piacentino: partenza dalla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi in via San Siro e arrivo, prima dell'aperitivo finale in Camoteca, nel giardino dell’associazione “La Ricerca”.
La tappa intermedia da noi seguita, nei chiostri di Sant'Antonino, si è focalizzata sulla bellezza come via d'elezione per l'incontro con Dio, anche attraverso le molteplici meraviglie del creato.
Le letture, tre in ogni luogo con tre diversi lettori, sono state qui proposte dal vescovo Adriano Cevolotto, da Barbara Tondini e da Lamberto Breccia.

“Ho scelto queste pagine proprio perché in esse ricorre tantissime volte il termine bellezza” – ha spiegato Tondini prima di accingersi alla lettura del “Diario” –. La bellezza che interessa a Hillesum è però quella spirituale, non certo la materialità del vivere: “Esistono persone” –denuncia infatti l'autrice – che all’ultimo momento si preoccupano di mettere in salvo aspirapolveri, forchette e cucchiai d’argento, invece di salvare te mio Dio”.
Un canto d'amore per il creato e il suo Creatore è poi “Elogio della terra. Un viaggio in giardino” del filosofo coreano Byung-Chul Han (Nottetempo, 2022), lettura di Lamberto Breccia. Più il filosofo si dedica al suo giardino berlinese – Bi-Won, “giardino segreto” in coreano –, più si ravvivano in lui il rispetto per la bellezza della terra e la consapevolezza della sua origine divina: “Sono profondamente convinto che la terra sia una creazione divina. È stato il giardino a farmi maturare questa convinzione, questa intuizione che ora è divenuta per me una certezza, assumendo carattere di evidenza. L’indugiare nel giardino in fiore mi ha reso nuovo credente”.
L' appello all'urgenza di “proteggere” una “terra bellissima” che noi “non vediamo più”, si conclude quindi con un messaggio di speranza per il futuro:“Lo sperare è la modalità temporale del giardino, per cui il mio elogio della terra è rivolto alla terra che verrà”.

La bellezza della vita

Ultima lettura quella del vescovo Cevolotto, con “L'alfabeto di Dio. Come innamorarsi della bellezza dell'uomo e del creato” di don Angelo Casati (Il Saggiatore, 2016). Tra l'alfabeto di un uomo che osserva se stesso mentre raccoglie la presenza di Dio intorno a sé, monsignor Cevolotto ha scelto il capitolo dedicato alla “Vecchiaia”. Un tema che si presta a riflettere su quanto la bellezza della vita risieda nella conciliazione accogliente degli opposti, attraverso l'accostamento delle stagioni dell'anno con quelle della vita: “Andavo sposando autunno e vecchiaia – scrive il sacerdote milanese – : mi sono innamorato di questo autunno, mi venne allora di oppormi all'immagine della decadenza. Spogliazione o preludio di accensione?”. Come l'autunno, con la magia dei suoi colori, è “spogliazione e vigilia di accensione”, allo stesso modo per don Casati la sfida della vecchiaia è “trasformare il disagio in opportunità”. Quali? “Il passaggio dalla nevrosi all'essenziale”, che il percorso della vita insegna; ma, soprattutto, “il passaggio dall'accelerazione alla lentezza”: una lentezza che sia “maggiore possibilità di forma umana” e tempo di“attesa” in ascolto della propria anima.

Micaela Ghisoni

Nella foto di Del Papa la tappa del reading alla Ricci Oddi.

Pubblicato il 22 marzo 2023

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