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Africa Mission, lettura animata per i bambini

maestre in Uganda da Africa Mission

Venerdì 12 dicembre alle ore 17 la sede di Piacenza di Africa Mission Cooperazione e Sviluppo, in via Martelli 6, si illumina grazie a una nuova iniziativa educativa e culturale: la “Lettura animata” rivolta ai bambini dai 6 agli 11 anni e proposta dalle insegnanti Jessica Magno e Chiara Fariselli (nella foto in alto, dell'archivio di Africa Mission, durante la loro esperienza estiva in Uganda). Un progetto nato dal desiderio di creare uno spazio di incontro, ascolto e curiosità, in cui le storie prendono vita e diventano un ponte tra culture e orizzonti diversi.

Quest'estate hanno vissuto un'esperienza in Uganda
Dopo una prima esperienza positiva realizzata al “Punto incontro” nel centro storico della città e quella proposta al “Giardino di don Vittorione” a maggio di quest’anno, momenti che avevano raccolto entusiasmo, partecipazione e richieste di continuità, Africa Mission ha deciso di riproporre l’iniziativa nella propria sede: « Si tratta di una scelta non soltanto organizzativa, ma anche simbolica – spiega il direttore di Africa Mission Carlo Ruspantini – aprire le porte del luogo in cui si coordinano le attività del movimento fondato da don Vittorione in Uganda, invitando i più giovani a entrare in contatto con un ambiente di solidarietà, cooperazione e sguardo globale.

Accogliere i bambini e proporre un tempo di socializzazione e scoperta si è rivelata un’idea preziosa, sostenuta con impegno e sensibilità dalle volontarie Jessica Magno e Chiara Fariselli, insegnanti della scuola primaria di San Lazzaro di Piacenza. Entrambe portano non solo competenze pedagogiche, ma anche il bagaglio umano delle loro esperienze di volontariato in Uganda: uno sguardo attento e affettuoso rivolto ai più piccoli e la capacità di guidarli verso una visione del mondo aperta alle differenze».

Un laboratorio educativo
La “Lettura animata”, infatti, non si limita a un semplice momento di intrattenimento: si configura come un vero e proprio laboratorio educativo. Le storie vengono interpretate e proposte in modo interattivo, coinvolgendo i bambini con domande, giochi di immedesimazione, momenti di dialogo e rielaborazione creativa. Questo approccio stimola non soltanto la capacità di ascolto, ma anche l’immaginazione, l’empatia e l’espressione personale.
Attraverso le narrazioni, i piccoli partecipanti imparano a riconoscere la diversità come valore, a mettersi nei panni di personaggi con vissuti differenti, ad aprire il proprio sguardo verso Paesi e culture lontane come quella ugandese. Allo stesso tempo, l’incontro promuove competenze relazionali fondamentali: il rispetto dei turni di parola, la comprensione delle emozioni altrui, la capacità di collaborare e di costruire un dialogo in gruppo.

Jessica e Chiara, forti della loro formazione pedagogica e del contatto diretto con le realtà africane, guidano questo percorso come un’educazione alla cittadinanza globale: crescere imparando che il mondo è vasto e plurale, e che le differenze non separano ma arricchiscono. In questo senso, la “Lettura animata” diventa un piccolo seme di futuro: un modo per formare generazioni più aperte, rispettose e consapevoli, capaci di riconoscere la ricchezza che ogni persona porta dentro di sé.

Un dono prezioso che, in questo Natale, Africa Mission offre non solo ai bambini, ma alla comunità intera (qui la locandina).
Per info e prenotazioni: 3409349707.

Pubblicato il 3 dicembre 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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