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Le grandi ipocrisie sul clima: il 17 novembre presentazione del libro di Abravanel al PalabancaEventi

 Copertina

“Le grandi ipocrisie sul clima”. Questo il titolo del volume edito da Solferino e scritto da Roger Abravanel e Luca D’Agnese (prefazione di Francesco Starace), che verrà presentato lunedì 17 novembre a Piacenza (PalabancaEventi di via Mazzini 14, ore 18), per iniziativa di Banca di Piacenza e Arca Fondi SGR.

Dopo i saluti istituzionali del presidente della Banca di Piacenza Giuseppe Nenna, interverranno l’autore Roger Abravanel, Marco Allena, preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, Ettore Carpi, professore in Chimica Agraria alla Cattolica. Modererà l’incontro Simone Bini Smaghi, vicedirettore generale di Arca Fondi SGR.

«Il confronto su temi complessi come quello della sostenibilità - ha dichiarato il dott. Bini Smaghi - è fondamentale per accrescere la consapevolezza e stimolare un dialogo costruttivo tra mondo economico, accademico e sociale. Arca Fondi è lieta di contribuire a momenti di riflessione che aiutano a leggere il presente e a costruire il futuro con maggiore responsabilità».

IL LIBRO
Gli autori analizzano il crescente scetticismo verso la burocrazia nata in nome dell’ambiente e del sociale, nota nelle aziende con la sigla ESG. Occorre un nuovo approccio sul clima, come si propone nelle pagine del libro: un “triangolo della sostenibilità”, che ha già realizzato progressi prima impensabili sul clima e che richiede una nuova mentalità delle aziende per sfruttare le opportunità di innovazione offerte dal pianeta, un salto di qualità nelle politiche economiche degli Stati e un atteggiamento più pragmatico da parte degli attivisti, oggi troppo spesso vittime di estremismi ideologici. Alla base c’è il recupero dell’idea originaria di sostenibilità, che distingue le vere crisi - che se non affrontate sono destinate ad esplodere - dagli altri mille problemi sociali e ambientali del mondo, dei quali le imprese non possono occuparsi.

GLI AUTORI
Rober Abravanel. Nato in Libia da un padre imprenditore di successo, diventato profugo a causa delle persecuzioni antisemite, ha costruito la propria carriera autonomamente, puntando sempre sull’eccellenza. Laureato in ingegneria al Politecnico di Milano, diventa il più giovane ingegnere d’Italia. A 23 anni brevetta una valvola che avvia il mercato del condizionamento auto in Italia. Ottiene un MBA all’INSEAD, entrando nella “lista del rettore”. Lavora per McKinsey, diventando Director Emeritus nel 2006, e fa parte dei consigli di amministrazione di diverse società internazionali. È membro del CDA della BNL/BNP e advisor di fondi private equity e venture capital. Ha fondato Genenta, la prima startup italiana quotata al Nasdaq, e Digitail, un modello di successo nell’ecommerce Food italiano. Autore di saggi i cui ricavi sono devoluti in beneficenza, è editorialista del Corriere della Sera. È membro dell’Advisory Board del Politecnico di Milano e presidente dell’INSEAD Council in Italia, selezionato tra i “50 che hanno cambiato il mondo” da INSEAD nel 2010.

Luca D’Agnese. Manager d’azienda con esperienze nei settori energia e infrastrutture, ha lavorato in McKinsey, Terna, Enel e Cassa Depositi e Prestiti. E’ stato a.d. di aziende quotate alla borsa italiana, cilena e di New York e presidente di Trevi e GPI. Si è laureato nel 1986 in Fisica presso la Scuola Normale di Pisa e ha poi conseguito un MBA presso INSEAD, è autore di 4 libri tra i quali Le grandi ipocrisie sul clima.

Ai partecipanti verrà consegnata copia omaggio del volume, fino a esaurimento.

La partecipazione è libera (precedenza ai soci e ai clienti della Banca) con prenotazione (; 0523 542441; telefonare nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì, 9-13 / 15-17).

Pubblicato il 15 novembre 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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