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Ucid: il Concilio non è un punto di arrivo

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Il Concilio Vaticano II continua a far parlare di sé a Piacenza grazie all’Ucid, l’Unione cristiana imprenditori e dirigenti che il 10 marzo si è ritrovato al Seminario vescovile in un incontro guidato da mons. Celso Dosi, preside della Scuola diocesana di formazione teologica.
Più che il vigore dei documenti - sintetizziamo il pensiero del relatore - la forza del Concilio sta nell’aver scosso alle radici la vita ecclesiale. Ciò è accaduto a partire da una nuova immagine di Chiesa: dalla piramide con a capo il Papa, dalla società perfetta disegnata in senso verticistico, alla Chiesa vista come comunione, come popolo in cammino. Questa comunità che si spoglia così del clericalismo vive grazie a sacerdoti, religiosi e laici una missione ad intra, per convertirsi al Vangelo, al primato di Dio, e ad extra, nel mondo, in ogni ambito della vita per portare il lievito evangelico.

La libertà religiosa e della coscienza
Il Concilio ha fatto emergere la consapevolezza che i segni del Regno di Dio sono primariamente presenti nella Chiesa senza escludere altre realtà. Per in principio dell’incarnazione - ha aggiunto mons. Dosi -, l’umano è il luogo in cui Dio si rivela. A lungo si è ritenuto che ciò che era all’esterno della Chiesa non apparteneva alla sfera religiosa, e quindi non aveva piena cittadinanza per il cristiano; ora si è acquisita la coscienza, soprattutto attraverso il percorso ecumenico e il dialogo con le altre religioni, che siamo tutti in cammino verso la verità. Le Chiesa, in particolare, sono chiamate a convertirsi a Cristo, non a un’altra Chiesa.
È nata nel Concilio la riflessione sulla libertà religiosa e sulla libertà di coscienza, nel rispetto fondamentale sulla libertà del soggetto, in un rispetto che abbraccia le altre religioni a partire dall’ebraismo (“i nostri fratelli maggiori”).

Non arroccarsi sulle proprie posizioni
Le diverse Costituzioni conciliari - Lumen Gentium sulla Chiesa, Dei Verbum sulla Rivelazione, Sacrosanctum Concilium sulla liturgia e Gaudium et spes sulla missione della Chiesa nel mondo – illuminano ancora oggi la Chiesa nel solco del cammino aperto dal Concilio, che oggi fa i conti con una cultura estremamente indifferente alla fede. L’invito del Concilio è di sentirsi sempre in cammino, riscoprendo le radici della fede, senza arroccarsi mai sulle proprie posizioni, ma vivnendo sempre in continuo aggiornamento e conversione.

D. M.



Pubblicato il 12 marzo 2023


Nella foto, mons. Celso Dosi e il presidente dell’Ucid piacentino dott. Giuseppe Ghittoni.

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