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100 anni per la staffetta partigiana Rambalda

Rambalda Cevolotto Noberini


 
“Pesavo 27 chili, non avevo da mangiare e avevo paura. Non ho fatto molto, ma quello che ho fatto l’ho fatto col cuore”. È la testimonianza di Rambalda Magnaschi, la staffetta partigiana che domenica 7 maggio ha raggiunto il traguardo dei cent’anni di vita. L’Anpi provinciale, insieme a Isrec e al Comune di Piacenza, ha organizzato la festa che si è svolta nei giardini della parrocchia di Santa Franca. “Portavo in braccio Paola, la mia bambina di quattro mesi, per dare meno nell’occhio – ha raccontato – ma, nonostante ciò, ogni tanto mi hanno detto di scappare perché, se mio marito non si fosse presentato, mi avrebbero portata a Gropparello e poi al campo di aviazione. Devo ringraziare anche un fascista: fu lui ad avvisare mia madre dicendole ‘Portate via la Balda con la bambina, perché domani mattina vengono qui per prenderla’. Quell’uomo, di Montechino, disse ‘Non posso non avvisarvi, l’ho vista nascere’ (riferendosi a Rambalda, nda)”.

“Quando si ama si fanno cose straordinarie”
Ad accogliere Rambalda, arrivata con la nipote Antonella Grandini, c’erano il sindaco di Calendasco Filippo Zangrandi, l’assessore del Comune di Piacenza Serena Groppelli, la presidente dell’Anpi cittadina “Medina Barbattini” Giulia Piroli, Laura Lusardi dell’Anpi “Alta Val Tidone” e il parroco di Santa Franca don Maurizio Noberini. Alla festa erano presenti anche le ricercatrici che hanno approfondito il ruolo delle donne nella Resistenza, Iara Meloni ed Elisabetta Salvini.
Non è voluto mancare, per un saluto, il vescovo mons. Adriano Cevolotto. “Oggi, nel Vangelo, Gesù ha detto: ‘Se credete in me, fate cose più grandi di me’. Quando si ama si fanno cose straordinarie. Lei – ha detto il Vescovo rivolgendosi a Rambalda – dice che ha voluto bene, e questo credo sia il segreto di tutto. Chiediamo tutti al Signore di arrivare a cento anni, ma con la sua lucidità, che è anch’essa una grazia”. Con un pizzico di ironia, la staffetta partigiana ha risposto che non ha “mai pensato di arrivare a cent’anni”. “Sono sorda – ha replicato – e mi si è rotta la dentiera”. Il botta e risposta si è chiuso con mons. Cevolotto che ha detto: “Allora il sorriso non verrà proprio smagliante (nelle foto, nda), ma va bene lo stesso”.


Francesco Petronzio

Nella foto, Rambalda Magnaschi col vescovo mons. Adriano Cevolotto e don Maurizio Noberini

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