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Suor Julienne, «la nostra mamma saggia»

suor Julienne 


“Era come una mamma saggia per tutte noi”: così suor Angelique, religiosa della Congregazione delle Suore di Santa Maria di Matadi, ricorda suor Julienne Nsamba Nselele, morta il 27 maggio a 62 anni all’Hospice di Piacenza. Il funerale di suor Julienne si svolge lunedì 29 maggio alle ore 16 nella basilica di San savino a Piacenza; domenica 28 alle 203.0 nella stessa chiesa è in programma il rosario. La religiosa verrà sepolta in diocesi di Matadi, a Lukala, città in cui si trova la Casa madre della Congregazione, a circa 180 chilometri dalla capitale Kinshasa.

Dal 2005 a Piacenza
La congregazione, nata in Congo nel 1970, è giunta a Piacenza nel 2005 su invito del vescovo mons. Luciano Monari per animare la realtà della “Protezione della Giovane”, che sorge in via Tempio. A promuoverne l’arrivo era stata l’allora presidente Cajot Cella Bandini su suggerimento del congolese don Alfonso Lukoki, oggi parroco a San Savino a Piacenza.
Suor Julienne ha abbracciato la vita religiosa da giovanissima per diventare madre generale della congregazione per due mandati dal 1995 al 2005, anno della sua partenza per l’Italia. Conosceva bene l’italiano perché aveva studiato scienze religiose a Roma.

La Congregazione nata dopo il Concilio
La Congregazione delle Suore di Santa Maria di Matadi è stata fondata dopo l’indipendenza del Congo, passaggio avvenuto nel 1960. È stato allora - spiega suor Angelique - che i nostri vescovi puntarono a dar vita a congregazioni autoctone indirizzate come proposta di vita alle ragazze congolesi. Oggi l’ordine conta una novantina di religiose; oltre al Congo è presente nella nostra diocesi a Piacenza e a Rovegno in val Trebbia.
A segnare l’inizio della Congregazione è stato pochi anni dopo il Concilio Vaticano II l’allora vescovo di Matadi Simon Nzita; legata alla spiritualità mariana e in particolare alla figura dell’Immacolata, è dedicata, per sottolineare la dimensione diocesana di partenza, a Santa Maria di Matadi. Il carisma, vissuto come Maria nel portare Cristo nella vita quotidiana, si esprime nel servizio ai malati e nelle opere sociali.


Da Piacenza alla val d’Aveto e alla val Trebbia
A Piacenza suor Julienne, accompagnata dall’infaticabile e fedelissima suor Angelique, già segretaria generale della Congregazione, ha avviato dapprima il servizio alla “Protezione della Giovane” per poi inserirsi dal 2014 nella pastorale della montagna prima in val d’Aveto e dal 2022 in val Trebbia a Rovegno, dove viveva tutt’ora. “Siamo a contatto con la gente - precisa suor Angelique -, visitiamo i malati, animiamo il catechismo e incontriamo i ragazzi soprattutto grazie all’insegnamento della religione.

Mai nel panico, sempre nella fiducia
“Suor Julienne - dice la sua consorella - è sempre stata una persona molto discreta, gentile, attenta alle esigenze delle consorelle, a tutte noi infondeva coraggio. Con la fede e la speranza che portava dentro di sé, non lasciava trasparire il dolore della sua malattia che l’aveva colpita due anni fa. Sapeva consigliare, e se sbagliavi, per aiutarti ti parlava in modo sereno e senza alzare la voce. È stata un autentico modello per tutta la Congregazione. Quando ci trovavamo di fronte a un problema, non cadeva mai nel panico. «Mettiamoci a pregare, iniziamo una novena!», erano le sue parole, segno di grande fiducia in Dio”.
In Italia suor Julienne si era ambientata molto bene, anche in montagna si destreggiava alla guida della sua auto per raggiungere chi aveva bisogno. “Quando sono arrivata per affiancarla a Piacenza - aggiunge suor Angelique -, io ero stata alcuni anni prima in Germania per imparare il tedesco. Qui dovevo ricominciare da capo. Lei mi prese e mi disse con grande naturalezza: «Coraggio, hai imparato il tedesco, adesso imparerai facilmente anche l’italiano. E così è stato”.

 
La “Protezione della Giovane” dal 2014 a oggi
La struttura della “Protezione della Giovane”, che fa parte del circuito Acisjf (la sigla sta per Associazione cattolica internazionale al Servizio della Giovane), è sorta a Piacenza in via Tempio nel 1928 come luogo per accogliere studentesse e lavoratrici lontane dalla famiglia. L’ente, oggi guidato da Giuseppina Schiavi, dal 2014 ha aperto le porte alle profughe ed è sempre animato dalle Suore di Santa Maria di Matadi.

D. M.

 Pubblicato il 28 maggio 2023

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