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Il sindaco di Nagasaki a Castel San Giovanni nel nome della pace

grupace

Il sindaco di Nagasaki, Tomisha Taue, ha visitato l’Italia cominciando proprio da Piacenza e Castel San Giovanni, per visitare i luoghi da cui da oltre dieci anni giungono migliaia di gru della pace in dono a quella che è la seconda e fortunatamente ultima città a diventare martire della guerra nucleare nella storia.
Avviato nel 2007 dal noto fotografo Massimo Bersani, il progetto educativo ha impegnato ad oggi 65 classi e circa 1000 studenti, espandendosi ad includere Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ravenna. Ai bambini e ragazzi vengono insegnati i valori della pace e la storia degli orrori del passato, attraverso la creazione di gru della pace in carta. L’origami, l’arte giapponese di piegare la carta in infinite forme, si è intrecciata con la tragica vicenda di Sadako Sasaki, bambina ammalatisi di leucemia a seguito delle radiazioni dell’esplosione di Nagasaki. Seguendo un’antica leggenda, Sadako si impegnò a creare 1000 gru di carta, per poter esprimere un desiderio. Sadako morì nel 1955 e fu sepolta con tutte le gru create da lei e dai suoi amici.
In questi anni, oltre 10.000 gru, create dai bambini del piacentino, sono state portate al Memoriale della pace a Nagasaki. E ora il progetto si è espanso a tutta la regione Emilia Romagna.
Ad accogliere Tomisha Taue sono stati i ragazzi delle scuola media G. Mazzini, nella piazza intitolata al cardinale Agostino Casaroli, e non potrebbe esserci luogo più indicato visto il suo impegno diplomatico. I ragazzi hanno intonato alcuni canti giapponesi e i due inni nazionali. Presente il preside Maurizio Albertini, l’assessore regionale Paola Gazzolo, il sindaco di Castel San Giovanni Lucia Fontana, e Gaetano Rizzuto, presidente dell’associazione “Gru della Pace” nata formalmente nell’ottobre scorso. L’associazione porta avanti tutto quanto è stato realizzato in questi anni da Massimo Bersani, presente per accompagnare il primo cittadino giapponese nel suo viaggio in Italia.
Tomisha ha voluto ringraziare tutta la comunità ed in particolare i ragazzi. “A volte mi preoccupo che i bambini siano forse ancora troppo piccoli per comprendere l’immensità della tragedia di cui parliamo. Ma alcuni di quei bambini, arrivati alle superiori, sono diventati attivisti per la pace e per il disarmo nucleare. Si sono dati un motto: anche se la nostra forza è piccola, non è inutile. Ed è vero”. Il sindaco ha rivelato che un milione di messaggi di ragazzi e ragazze hanno accompagnato il testo di trattato per il disarmo atomico portato davanti all’assemblea delle nazioni unite. “Perciò vi dico: non arrendetevi! Continuate ad aiutarci perché ogni forza, per piccola che sia, può fare grandi cose”.
I due sindaci hanno dato insieme il via al lancio di una nuvola di palloncini bianchi, in memoria di ogni vittima innocente e in segno di speranza per il futuro.

Gabriele Molinelli

Pubblicato il 30 aprile 2018

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