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Acer, Caritas e parrocchie unite per le famiglie bisognose

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Attenzione alle persone e ai casi di reale bisogno. Ecco riassunto in una parola l’accordo presentato al Centro “Il Samaritano” tra ACER, Caritas e parrocchie del territorio per venire incontro ai casi di disagio economico delle famiglie residenti negli alloggi di ERP.
Presenti alla firma l’architetto Patrizio Losi in qualità di presidente ACER, i parroci don Stefano Segalini della parrocchia San Giuseppe Operaio e don Maurizio Noberini di Santa Franca. Per Caritas era presente il direttore Giuseppe Chiodaroli che ha sottolineato l’aspetto del miglioramento di azione sul territorio. “Questa convenzione è fatta perché altre parrocchie, oltre a quelle firmatarie, si possano aggiungere in futuro.
Partiamo dal presupposto che gli abitanti delle case popolari non sono ricchi e hanno risentito notevolmente degli effetti della crisi economica. La Caritas col Centro di ascolto svolge una funzione di accompagnamento delle persone verso una situazione di autonomia, mettendo a disposizione informazioni ed esperienza. Certo, il problema economico non è l’unico problema all’interno di una famiglia”.
Acer, attualmente gestore di 2mila200 alloggi a Piacenza, con la convenzione si impegna a fornire indicazioni tempestive sulle situazioni segnalate da Caritas e dai parroci, verificando se sussiste una reale situazione di disagio delle famiglie, nel rispetto delle norme sulla privacy e fornendo un esperto di riferimento che agevoli le comunicazioni tra i vari soggetti. “La firma di questo accordo rappresenta solo un punto di partenza - evidenzia Losi di Acer -, le parrocchie fanno un lavoro importante, sono sentinelle del territorio, punti di contatto e di sensibilizzazione su diverse tematiche. Il Vescovo si è mostrato molto interessato al progetto, dando una forte spinta affinché arrivasse a una convergenza. Vogliamo aiutare chi ha realmente bisogno”.
Le parrocchie dal canto loro, oltre ad essere “sentinelle del territorio”, concorderanno periodi di incontri con le famiglie per mettere in atto una strategia di sostegno finalizzata ad un miglioramento dell’attuale situazione.
“I rapporti con Acer esistono da tempo, si trattava semplicemente di dare una forma maggiormente strutturata alla cosa. È una scommessa per il futuro, coinvolgeremo anche gli assistenti sociali dove necessario”. Don Stefano Segalini ha invece sottolineato come la stessa parrocchia di San Giuseppe Operaio è nata tra le case popolari. “Conosciamo bene la situazione, l’aiuto agli ultimi fa parte del Vangelo. Questo progetto nasce da una collaborazione ed è un positivo segno di speranza in un periodo storico in cui si tende alla divisione”.

                                                                                                         Emanuele Maffi

Pubblicato l'8 maggio 2018

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