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A Bedonia si parla di don Bobbio

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Sabato 17 agosto alle ore 10.30 nella sala convegni del Seminario vescovile a Bedonia, mons. Lino Ferrari presenterà la figura di don Giovanni Battista Bobbio, medaglia d’argento al valor militare ucciso nel 1945 dalle truppe tedesche.
Don Giovanni Battista Bobbio è nato il 3 luglio 1914 a Bologna. Studiò nei Seminari di Bedonia e di Chiavari. Nel 1939 venne nominato parroco di Valletti di Varese Ligure, poverissimo villaggio dell’Appennino. Venne fucilato dai nazifascisti il 3 gennaio del 1945.
Un imponente volume, scritto da don Nicola Tiscornia, racconta la storia di don Giovanni il quale, dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943, prese a collaborare con i giovani che, sulle montagne dell’Appennino ligure, avevano scelto di combattere contro gli invasori tedeschi per la libertà: oltre a fornir loro aiuto materiale, il sacerdote si dimostrò una presenza costante e concreta fra le fila dei partigiani diventando cappellano della Brigata “Coduri”. Attraverso il proprio carisma e l’esempio che dava con il proprio stile di vita, don Bobbio riuscì persino a convincere molti repubblichini a passare dalla parte della Resistenza, senza mai abbandonare i propri parrocchiani. Tuttavia, il suo impegno gli costò caro: nei primi giorni del 1945, la canonica fu presa d’assalto, il parroco fu catturato, torturato e condotto fino a Chiavari dove, dopo due giorni di prigionia, venne fucilato sommariamente al poligono di tiro: “Ancora oggi una lapide, composta dal partigiano Giovanni Serbandini, ricorda il sacrificio del parroco nel punto dove venne ucciso – spiega Loredana Squeri, una degli organizzatori del pregevole evento –: “Quando gli chiesero al poligono di tiro se voleva pregare prima di morire, ai nazifascisti rispose: Io sono già a posto con la mia coscienza, ma pregherò per voi, e cadde con le mani in croce”.
Questa è la testimonianza che don Bobbio consegna ai posteri.

Pubblicato il 13 agosto

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